Rissa alla Camera, colpito il deputato Donno (M5s) che finisce a terra: poi esce in carrozzina
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"Non può non rimanere agli atti che c'è stata un'aggressione a un deputato inerme", commentano compatti Pd, M5s, Avs e Più Europa annunciando una manifestazione: "Saremo in piazza per difendere l'unità nazionale"
I lavori alla Camera sull'esame degli emendamenti al ddl Autonomia riprendono tra le polemiche dopo la rissa esplosa mercoledì, nella quale sono stati feriti il deputato Cinque Stelle Leonardo Donno e un commesso di Montecitorio. Le opposizioni contestano quanto riportato nei verbali: "Non può rimanere agli atti che ci sono stati disordini, c'è stata un'aggressione a un deputato", commentano compatti Pd. M5s e Avs e chiedono una modifica al testo, ma la proposta viene bocciata. Sospensione di 15 giorni per il leghista Igor Iezzi, periodi più brevi per altri onorevoli.
Schlein (Pd): "Non ci può essere una valutazione diversa" - La segretaria Elly Schlein e la presidente dei deputati Chiara Braga che hanno riunito i gruppi parlamentari prima della seduta d'aula. Compatti sul contrastare con forza il tentativo della maggioranza di far verbalizzare gli incidenti come "disordini" dalle responsabilità indistinte e incerte che saranno affidati in seguito all'esame e la valutazione degli organismi interni di Montecitorio. "E' stata un'aggressione violenta di una parte politica di maggioranza contro esponenti di opposizione che manifestavano il loro dissenso. Non dobbiamo transigere che possa passare una valutazione diversa, commenta Barga. Schlein prende la parola per sottolineare che "la linea dell'opposizione dura e senza sconti sarà totale e possibilmente unitaria e concordata con le altre opposizioni".
Donno (M5s): "Aggressione squadrista preoccupante" - "Sono preoccupato per quello che potrebbe succedere non solo in Parlamento ma anche fuori". Cosi' il deputato del M5s Leonardo Donno dopo la rissa alla Camera, definita "aggressione squadrista". "Vorrei capire quale fosse l'obiettivo finale di questa aggressione" ha aggiunto ringraziando i commessi parlamentari per il loro intervento. "Ho questo dolore al petto, ho fatto la Tac, tutti i controlli, e mi hanno dato tre giorni di prognosi, sarò a riposo". "Sono stato colpito allo sterno. Poi sono crollato per questo. Ovviamente so benissimo chi mi ha colpito. Ho rivisto anche le immagini per accertare il tutto. Non ho sentito una parola di presa di distanza di un esponente della maggioranza o del governo - conclude - . E' questo quello che fa vergognare e fa indignare i cittadini".
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Grimaldi (Avs): "Verbale non dice quanto accaduto" - "Non possiamo accettare un verbale che non metta nero su bianco quanto accaduto in Aula. Si può anche dire che ci siano stati disordini, ma non si può non parlare del contesto. E'stato aggredito un deputato che era inerme, era già stato bloccato dagli assistenti parlamentari". Così Marco Grimaldi, Alleanza verdi-sinistra, associandosi con il suo gruppo alle proteste di Pd e M5S per la mancata citazione dell'aggressione a Donno nel resoconto. "Siamo allo squadrismo parlamentare", ha aggiunto, "e questo deve restare agli atti".
Bocciata la proposta dell'opposizione - Ma l'Aula della Camera ha bocciato la proposta dell'opposizione di modificare nel processo verbale della seduta di ieri il termine 'disordini' con 'aggressione nei confronti del deputato Donno. La richiesta era stata avanzata dalla capogruppo Dem Chiara Braga. La proposta non è passata per 42 voti. Dalle opposizioni sono partite urla 'Vergogna".
Le opposizioni in piazza contro le intimidazioni - Le opposizioni saranno in piazza, martedì a Roma, con lo slogan: '"Difendiamo l'unità nazionale". Lo rendono noto Pd, M5s, Avs e Più Europa. "Dopo le aggressioni fisiche della maggioranza in Parlamento non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di intimidazioni continue". "Non permetteremo che vengano compromesse l'unità e la coesione nazionale. Per questo invitiamo la cittadinanza, le forze politiche e sociali, quelle civiche e democratiche di questo Paese ad unirsi alla nostra mobilitazione. Ci vediamo a Roma alle 17.30 di martedì 18 giugno, in piazza Santissimi Apostoli".
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha annunciato "la sanzione della censura con interdizioni di partecipare ai lavori parlamentari per un periodo di 15 giorni all'onorevole Iezzi". Deliberata inoltre la sospensione di 7 giorni per Amich, Cangiano, Furgiuele, Mollicone e Stumpo, 4 giorni per Donno, 3 giorni per Amendola e Candiani, 2 giorni per Scotto e Stefanazzi. "Le sanzioni hanno decorrenza immediata - ha spiegato Fontana -, sono comunicate all'Assemblea e in nessun caso possono essere oggetto di discussione".
Fontana ha inoltre pesantemente criticato quanto avvenuto alla Camera e ha detto che la rissa tra deputati viene gravemente stigmatizzata "dalla presidenza: il confronto politico tra posizioni diverse non può mai trascendere nello scontro fisico e nella lesione delle istituzioni. Richiamo tutti i deputati alla responsabilità" invitandoli a "evitare il ripetersi di parole o comportamenti che minino la credibilità di questa istituzione" a prescindere dalle sanzioni.