IL SINDACO AL CONTRATTACCO

Roma, Marino: "Tutto per incastrarmi""Avrebbero anche messo coca in tasca"

E' lo sfogo del sindaco dimissionario della Capitale in un'intervista a La Stampa. Marino rivendica di aver "rotto le uova nel paniere del consociativismo politico"

09 Ott 2015 - 11:57

    © ansa

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Dopo le dimissioni il sindaco di Roma Ignazio Marino passa al contrattacco. "Ci avevano provato con la Panda rossa, i funerali di Casamonica, la polemica sul viaggio del Papa - ha detto in un'intervista a "La Stampa" -. Se non fossero arrivati questi scontrini, prima o poi avrebbero detto che avevo i calzini bucati o mi avrebbero messo della cocaina in tasca".

Sulle note spese contestate, ecco la sua difesa: "Io non so cosa ci hanno scritto sopra. Ho consegnato gli scontrini agli uffici, come si fa in questi casi. Non escludo che possa esserci stata qualche imprecisione da parte di chi compila i giustificativi". Il sindaco ha ribadito di essere "disposto a pagare di persona le mie spese di rappresentanza di questi due anni: 19.704,36 euro. Li regalo al Campidoglio".

"Ho rotto le uova nel paniere del consociativismo politico", ricordando che "Roma sarà parte civile nel processo di Mafia Capitale. Noi abbiamo tagliato le unghie a chi voleva mettere le mani sugli affari e ora si augura che chi verrà dopo di me non riporti Roma indietro".

In questa vicenda nel Pd "mi hanno espresso vicinanza in due. Il ministro Graziano Delrio e Giovanni Legnini, entrambi molto avviliti per quanto accaduto". E in Comune "dieci consiglieri del Pd su diciannove" piangevano.

"Un chirurgo non può operare senza il suo team" - Non manca un commento sul premier Renzi: "Non avendo avuto l'opportunità di parlare col presidente del consiglio, non ho potuto conoscere qual è il suo giudizio". "Nessuna minaccia - ha poi aggiunto - dietro la puntualizzazione di avere 20 giorni per ritirare le dimissioni: prendo atto che Pd e Sel, due partiti della maggioranza, hanno chiesto le mie dimissioni. E un chirurgo non può restare in sala operatoria senza il suo team". Ora "la decisione non è più nelle mie mani. E io sono l'ultima persona al mondo che vuole occupare una poltrona".

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