Dall'esecutivo capitolino escono quattro "tecnici": Laura Baldassarre, Flavia Marzano, Rosalba Castiglione e Margherita Gatta
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Per avviare "una nuova fase politica che rafforzerà il lavoro della giunta di Roma per la città", il sindaco Raggi ha deciso un rimpasto. Dall'esecutivo capitolino escono quattro "tecnici" (Laura Baldassarre, Flavia Marzano, Rosalba Castiglione e Margherita Gatta) ed entrano tre assessori di estrazione politica: Pietro Calabrese ai Trasporti, Valentina Vivarelli a Patrimonio e Politiche abitative, Veronica Mammì al Sociale.
Pietro Calabrese, presidente M5s della commissione Mobilità sarà il nuovo assessore ai Trasporti al posto di Linda Meleo che, invece, viene spostata ai Lavori Pubblici al posto di Margherita Gatta. Veronica Mammì alle Politiche sociali al posto di Laura Baldassarre. Valentina Vivarelli, attuale presidente della Commissione Patrononio, prende l'assessorato e le deleghe dell'ex assessore Marzano che tornano alla sindaca Raggi.
"Dopo aver ristrutturato le fondamenta della macchina amministrativa, benché resti ancora molto da fare, imprimiamo un'accelerata decisiva per portare a compimento il programma politico sulla base del quale i cittadini ci hanno eletto", ha spiegato la Raggi, che ha poi parlato di "scatto decisivo per Roma", ha imprimere da adesso in poi. "E' il momento della responsabilità. Vogliamo metterci la faccia fino in fondo, senza alcuna esitazione".
Il primo cittadino ha poi continuato spiegando che "in questa fase vogliamo che la politica prenda con forza le redini del governo della nostra città. Il contributo degli assessori tecnici è stato importante; ora occorre uno scatto politico. Ogni azione deve essere mirata a raggiungere definitivamente gli obiettivi contenuti nel nostro programma di governo. Nei prossimi mesi la nostra visione strategica della città apparirà chiara e tangibile".
Per quanto riguarda la nuova coalizione di governo tra Movimento 5 stelle e Partito democratico, Raggi ha aggiunto: "Siamo molto contenti di come sta andando il governo, è un segnale. Non c'è nessun tipo di preclusione alla collaborazione. Quando si collabora su provvedimenti che sono giusti non c'è colore o differenza politica".