"PENSAVO FOSSE UNA PERSONA A POSTO"

Roma,Romeo: "Mi fidavo di Marra, pentito di averlo presentato a M5s"

L'ex capo segreteria parla del progetto "a tre" per governare la città ed esclude che quelle polizze fossero finanziamenti politici. Spunta un documento sugli stipendi firmato dalla Raggi

06 Feb 2017 - 12:10

"Ho lavorato con Raffaele Marra per tanto tempo. Lui è stato il mio capo di dipartimento, aveva dei titoli, veniva dalla guardia di finanza. Da quello che sapevo, era una persona a posto". Così Salvatore Romeo, ex capo della segreteria di Virginia Raggi, che si dice "pentito" di aver presentato Marra al M5s. "Le cose per cui oggi è accusato - aggiunge - sono precedenti al nostro rapporto di conoscenza, dunque non ne sapevo nulla né le immaginavo".

"L'ho conosciuto nel 2013 - riprende, intervistato dal Raitre - e ho lavorato con lui bene per un certo periodo, producendo qualche risultato. In ragione di questo rapporto fiduciario, l'ho presentato a vari esponenti del Movimento. Se sono pentito di averlo fatto? Pentito è un eufemismo".

Progetto di squadra - Romeo spiega poi che "ci stavamo preparando per governare la città, se avessimo vinto le elezioni. Non era un progetto mio, di Marra e della Raggi. Era un progetto comune di una squadra, capitanata da Virginia Raggi". E aggiunge: "Ho fatto un passo indietro per evitare ulteriori imbarazzi al sindaco".

Romeo parla anche della vicenda polizze, il motivo per cui è finito nell'occhio del ciclone negli ultimi giorni, definendo quelle in cui la Raggi è indicata come beneficiaria "forme di investimento, non eccessivamente rischiose, più o meno remunerative". E smentisce l'ipotesi secondo cui le polizze fossero una forma di finanziamento politico: "Non c'è nessun indizio su questa cosa".

E mentre l'ex capo di segreteria dice la sua verità, spunta un altro documento dalle carte dell'inchiesta, secondo cui tutto veniva deciso con il benestare del sindaco: anche gli stipendi dei funzionari promossi. Si tratta, scrive il "Corriere della Sera", della circolare del 19 ottobre 2016 con i criteri per le nomine dei dirigenti: quelle righe documenterebbero che la nomina di Renato Marra a responsabile per il turismo era pienamente condivisa dal primo cittadino, perché il documento esclude "che si debba fare una selezione sui curriculum di chi aspirava a quel posto". Un punto chiave per chiarire le responsabilità in proposito di Raffaele Marra e di Virginia Raggi.

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