L'ex premier sostiene che oggi il Partito democratico è l`unica alternativa possibile ma serve un'affluenza alta ai gazebo del 3 marzo
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Le primarie del 3 marzo che individueranno il nuovo leader del Pd, il tema della leadership e del rinnovamento all'interno del partito, il lavoro di opposizione al governo giallo verde: sono tanti i temi affrontati da Romano Prodi in un'ampia intervista al quotidiano "Repubblica". "Italia e il Pd hanno bisogno di un padre - afferma il professore - Per il Partito democratico c`è bisogno di una figura autorevole, che sappia finalmente ascoltare, riconciliare, tranquillizzare ma anche decidere". E tale figura potrebbe essere a suo avviso quella del governatore del Lazio: "Se intensifica il lavoro di allargamento e di pacificazione che ha iniziato", le possibilità di Nicola Zingaretti "sono molte".
"Questa maggioranza ha dovuto intanto prendere atto che chiedere l`uscita dall`euro e dall`Unione europea sarebbe un suicidio, anche se non perde occasione per sparare sulla Francia, sulla Germania e persino sull`Olanda, per soffiare sul fuoco del nazionalismo come ha fatto su quello del razzismo e della xenofobia. Vogliono un`Europa debole e divisa perché vogliono una società debole anche in Italia. Si tratta di forze che praticano una politica autoritaria e verticale, dall`alto verso il basso, ignorando i corpi intermedi e la società civile, che siano i sindacati, gli enti locali, le imprese o la stampa. Persino il Parlamento è stato svuotato della sua funzione, violando nei fatti il dettato costituzionale. Certo, quello dell`autoritarismo è un vento che soffia su tutto il mondo. Ma la complessità e la ricchezza del tessuto democratico sono gli elementi costitutivi dell`Europa e della nostra libertà. Anche per questo dobbiamo difenderla", afferma l'ex presidente della Commissione europea, che ricorda di aver "lanciato l`idea che il 21 marzo in tutte le case si esponga la bandiera europea accanto a quella italiana. L`Unione europea è indispensabile per il nostro benessere e per il nostro futuro di cittadini liberi. Dobbiamo capirlo e dobbiamo dirlo con forza".
Del resto, spiega l'economista, "usciamo da anni in cui sia il partito, sia il Paese, si sono estenuati in diatribe continue, rancori, isterismi, proclami ignoranti e liste di proscrizione", afferma l'ex presidente del Consiglio e padre fondatore del Partito democratico.
Alle primarie "l`affluenza ai gazebo avrà un`importanza enorme", secondo Prodi: "Il numero degli elettori dovrà essere così elevato da dimostrare che il Partito democratico si pone come un`alternativa credibile: oggi è l`unica alternativa possibile".