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Il legale del leader di Forza Italia ha invece definito "un po' ondivaga" la posizione della procura
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"La decisione del Tribunale mi sembra equilibrata a fronte di consulenze tecniche e certificazioni". E' il commento dell'avvocato Federico Cecconi, legale di Silvio Berlusconi, dopo la decisione del collegio della settima sezione penale di Milano di disporre una perizia per valutare le condizioni di salute del leader di Forza Italia, valutazione considerata necessaria per capire come possa proseguire il processo Ruby ter.
L'avvocato Cecconi, invece, ha definito "un po' ondivaga" ("ma lo dico senza alcuna forma di polemica", ha aggiunto) la posizione della Procura dopo che i pm, in aula, hanno sostenuto (in sostanza) che l'ex premier è "vecchio" ma non malato gravemente. "Qui - ha aggiunto Cecconi - ci sono i consulenti tecnici e poi i medici curanti di altissimo profilo che hanno fatto una fotografia molto asettica che noi doverosamente dovevamo rappresentare al Tribunale. Credo - ha proseguito - che in termini di onestà intellettuale si debba anche apprezzare che questi medici non hanno espresso poi una prognosi così circostanziata in termini di impedimento, ma hanno fatto una fotografia attuale, e quindi trovo che la valutazione, attraverso la quale il tribunale ha risolto questa diatriba, sia molto ordinata e corretta".
In precedenza, in merito alla "capacità di stare nel processo" di Berlusconi per le sue condizioni di salute, Cecconi aveva già chiarito: "È un problema legato proprio a queste situazioni che possono essere destabilizzanti anche perché incominciamo ad avvicinarci a una serie di fasi processuali, come ad esempio l'interrogatorio, dove la sua presenza è inevitabilmente importante". E "l'interrogatorio presume una sua serena possibilità di stare nel processo" e potersi quindi difendere dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nel processo.