In Italia segretamente

Russiagate, Renzi: Conte riferisca al Copasir sulla visita segreta del ministro della Giustizia Usa in Italia

Barr sarebbe stato sulle tracce di un progessore maltese che, durante la campagna elettorale americana, aveva offerto a Trump documenti compromettenti relativi a Hillary Clinton

06 Ott 2019 - 20:38

Sul "russiagate" e sulla visita segreta in italia del ministro della Giustizia Usa, William Barr, interviene anche Renzi. Secondo il quale "se si vuole fare chiarezza, come Conte ha detto, è giusto che il presidente del Consiglio vada al Copasir e spieghi tutto. La domanda è perché il ministro della Giustizia americano è venuto segretamente a incontrare il capo del Dis", il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Per parte sua, Conte ha già fatto sapere alcuni giorni fa di non essere minimamente preoccupato per l'accaduto, spiegando che "non risulta alcuna anomalia da parte dei vertici dei nostri servizi", confermando che chiarirà l'accaduto ma solo dopo aver riferito al Copasir.

La visita di Barr in Italia a settembre, secondo quanto riferito dal New York Times, era talmente segreta che nemmeno i diplomatici e i dirigenti d'intelligence all'ambasciata Usa a Roma sapevano il motivo della sua presenza. E, secondo il quotidiano americano, rimasero sorpresi scoprendo che l'Attorney General aveva aggirato i protocolli nell'organizzare la sua visita per incontrare politici e 007 italiani, a caccia di informazioni nella contro-inchiesta sulle origini del Russiagate.

Giunto a Roma, Barr aveva chiesto informazioni su Joseph Mifsud, un accademico di Malta che ha insegnato anche alla Link Campus University di Roma. Mifsud, durante la campagna elettorale che ha portato all'elezione di Trump, aveva avvicinato uno degli uomini dello staff del tycoon, promettendo informazioni compromettenti sulla rivale Hillary Clinton, sconfitta alle urne.

Proprio questa offerta di materiale "sporco" per screditare la Clinton, tramite informazioni che sarebbero state ottenute tramite canali che portano a Mosca, ha fatto nascere il Russiagate. Trump ha rischiato di finire condannato, ma un'indagine indipendente, guidata da Robert Mueller, non ha fatto emergere elementi contro il presidente.

La Casa Bianca, però, ha cominciato una caccia alla fonte che ha originato il Russiagate. Tra i grandi ricercati c'è proprio Mifsud: il sospetto è che abbia offerto informazioni al team di Trump proprio per "incastrare" il candidato repubblicano. Il professore, però, è scomparso nel 2017, e proprio sulle sue tracce si sarebbero messi gli americani.

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