Salario minimo, la proposta unitaria delle opposizioni (tranne IV)
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"Uno schiaffo a giovani, donne e uomini che non arrivano a fine mese", accusa il leader del M5s. Rincara la dose la segretaria dem: "La maggioranza umilia i lavoratori"
Il salario minimo è diventato il terreno di scontro tra il governo di centrodestra e l'opposizione. La maggioranza ha infatti depositato in commissione Lavoro alla Camera un emendamento soppressivo della proposta di legge presentata da M5s, Pd, Alleanza Verdi e Sinistra. Giuseppe Conte, presidente del M5s, attacca: "Uno schiaffo a giovani, donne e uomini che non arrivano a fine mese". Elly Schlein tuona: "La maggioranza umilia i lavoratori".
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Dopo la decisione della maggioranza di bloccare la pdl unitaria sul salario minimo presentata dall'opposizione, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte pubblica un lungo commento su Facebook. "Il centrodestra di Giorgia Meloni si è precipitato a presentare in commissione Lavoro un emendamento per bocciare la nostra proposta di salario minimo che migliorerebbe gli stipendi di quasi 4 milioni di lavoratori. Uno schiaffo a giovani, donne e uomini che non arrivano a fine mese. Non hanno fatto ancora nulla, invece, per cancellare la vergognosa decisione dello scorso 5 luglio di ripristinare i vitalizi in Senato. Vi è chiaro? Salario minimo no, vitalizi massimi sì. Noi continueremo a oltranza e senza sconti la nostra battaglia per il salario minimo in Aula", accusa Conte.
Dello stesso avviso la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, che non le manda a dire. "Chi sopprime la possibilità di far uscire lavoratori e lavoratrici dallo sfruttamento e dalla povertà si qualifica da solo: stiamo parlando di 3 milioni e mezzo di persone con un salario minimo orario inferiore ai 9 euro", afferma. "La maggioranza presenta un emendamento per cancellare con un tratto di penna la proposta delle opposizioni sul salario minimo senza offrire neanche la possibilità di un confronto, di un dialogo. Ma così facendo non umilia le opposizioni: umilia lavoratrici e lavoratori poveri. La maggioranza ci ripensi e approvi con noi questa proposta", ribadisce.
"Il governo prevede di spendere dai 4 ai 6 miliardi per l'acquisto dei carri armati Leopard 2 mentre ai poveri, a chi, magari anche lavorando, non ce la fa a sopravvivere ha dato una mancetta di 500 milioni per una social card da 1 euro al giorno persino meno generosa della tessera 'della fame' del regime fascista". Così invece attacca il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato. E conclude: "Se alla destra importasse qualcosa dei lavoratori e dei giovani non sopprimerebbe la proposta di un salario minimo dignitoso che le opposizioni, e non la maggioranza o il governo, stanno chiedendo a gran voce di discutere in Parlamento. Visto che trovano quattro miliardi per i carri armati non è una questione di risorse ma di scelte. Più guerra, più industria militare, più inquinamento, sono queste le scelte e le priorità della destra. Ma non degli italiani".