In un video le braccia tese dei militanti di estrema destra davanti all'ex sede del Msi, per commemorare i tre attivisti del Fronte della gioventù uccisi 46 anni fa. La comunità ebraica: "Oltraggio inaccettabile"
"Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924". Inizia così il post della segretaria del Pd, Elly Schlein, con tanto di video, per commentare i saluti romani che si sono levati davanti all'ex sede dell'Msi di via Acca Larentia, a Roma, per commemorare tre giovani del Fronte della Gioventù uccisi lì davanti 46 anni fa. "Presenteremo un’interrogazione al ministro Piantedosi - aggiunge la Schlein - quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione". Il M5s presenta un esposto in Procura, per apologia di fascismo. Forza Italia: "Condanna politica netta e irrevocabile". Fratelli d'Italia: "Lontani anni luce da questo tipo di manifestazione". La Digos invierà un'informativa alla magistratura che segue il caso. La comunità ebraica: "Un oltraggio inaccettabile".
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Il saluto fascista - La sera del 7 gennaio i militanti di estrema destra si sono ritrovati davanti all’ex sede del Msi per commemorare tre attivisti del Fronte della gioventù uccisi 46 anni fa: Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i primi due da un commando di estrema sinistra, il terzo negli scontri che seguirono tra giovani di estrema destra e forze dell’ordine. A documentare tutto un video di qualche decina di secondi, che fa il giro dei social, che racconta quanto accaduto a Roma dopo le commemorazioni ufficiali delle autorità, con la deposizione delle corone di alloro da parte del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e, per il Campidoglio, dell'assessore alla Cultura Miguel Gotor, nel piazzale dove c'è la targa ricordo. Poi, in serata, il rito del “presente”, la “cerimonia” che i gruppi neofascisti dedicano ai loro caduti con centinaia di braccia tese che si levano verso l’alto quando appunto viene chiamato il “presente".
Le reazioni - Compatto il Pd, che sulla scia della sua segretaria, condanna senza se e senza ma quanto accaduto. "Ma il saluto romano, fatto in occasione del ricordo di Acca Larentia, è esso stesso simbolo di morte, violenza e sopraffazione. Per questo dovrebbe essere condannato in primo luogo dalle forze politiche. Tutte. Chi non lo fa è complice", così Nicola Zingaretti. E Sandro Rotolo aggiunge: "Il fascismo è un crimine che va perseguito sempre. Le organizzazioni fasciste vanno sciolte". Cosi' su X il responsabile Memoria nella segreteria nazionale del Pd. Ma non solo il Partito democratico.
Si indigna anche il leader di Azione, Carlo Calenda: "Questa è una vergogna inaccettabile in una democrazia europea". E segue il verde Angelo Bonelli, che come il Pd, annuncia un'interrogazione urgente: "Siamo indignati e non capiamo come sia stato possibile che si sia permessa questa sceneggiata fascista - scrive in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra -. La glorificazione e la celebrazione di simboli e gesti inneggianti al fascismo sono inaccettabili e vanno contro i valori fondamentali della democrazia e della convivenza civile. Presenteremo un'interrogazione urgente al Ministro Piantedosi affinché si faccia luce su come abbia consentito lo svolgersi di questi inquietanti avvenimenti e sulla necessità di adottare misure concrete per contrastare ogni forma di organizzazione illegale che promuova ideali fascisti".
E' la prima volta che vedo quelle immagini, pensavo fossero poche persone... Vederle lì come una falange fa impressione, siamo di fronte a una falange. E' apologia del fascismo ed è reato. Ho preso atto che Rampelli ha preso le distanze, mi piacerebbe che lo facesse anche la presidente del Consiglio Meloni, quest'anno che è presidente del Consiglio sarebbe ancor più necessario". Così il leader M5S Giuseppe Conte nel corso di "Prima di domani" su Rete4. "Io ho un'altra storia, ma se in questo momento fossi presidente del Consiglio interverrei subito a prendere le distanze, date le polemiche".
Condanna duramente l'episodio anche Forza Italia, che si esprime attraverso le parole del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè. "Le immagini parlano da sole. E non c'è possibilità di sbagliarsi: si tratta di un episodio da condannare senza se e senza ma", afferma Mulè. L'esponente azzurro aggiunge: "L'antifascismo non è come una preghiera da recitare ogni giorno, ma una precondizione per far parte della comunità civile che è la Repubblica. E io sono fiero di far parte di un movimento quale Forza Italia orgogliosamente antifascista". "Sarà la magistratura a valutare eventuali reati - conclude il deputato - ma politicamente la condanna è netta e irrevocabile".
Prende le distanze da quanto accaduto ad Acca Larentia anche il vicepresidente della Camera ed esponente di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli. "Fratelli d'Italia non c'entra nulla, noi non partecipiamo a quel tipo di manifestazione", dichiara. "Ne abbiamo fatte due alternative, perché non rinunciamo al ricordo di tre ragazzi barbaramente uccisi 46 anni fa, in buon ordine, senza esibizioni di nessun tipo. Chi non è in malafede può constatare la distanza fra questo nostro modo e quelle manifestazioni a cui non partecipiamo perché non le condividiamo, non è il nostro stile, non è la nostra filosofia, siamo lontani anni luce".
Chiude la polemica CasaPound, che in una nota afferma: "Non ci interessa entrare nel solito rancido dibattito. A chi ci chiede un'opinione rispondiamo semplicemente come sia possibile che dopo 46 anni Franco Francesco e Stefano siano ancora senza giustizia. Dovrebbe chiederselo anche chi in queste ore sta gettando fango e nella propria bassezza dovrebbe vergognarsi. Le interrogazioni parlamentari, le polemiche, le richieste di identificazione e questo misero teatrino non potranno fermare il ricordo ed ogni 7 gennaio saremo in quel piazzale".
Dal canto suo il presidente della comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, critica aspramente l'episodio. "Il saluto romano è un insulto e un oltraggio inaccettabile, in particolare alla memoria di tutte le vittime del nazi-fascismo - osserva -. Per noi ebrei di Roma, quel gesto, per il suo valore simbolico, è come versare sale sulle nostre ferite, significa lutti e sofferenze che si rinnovano attraverso le generazioni. È un controsenso ritenere che possa essere un omaggio adeguato a una commemorazione".
La Digos invierà una informativa in Procura a Roma in merito alla commemorazione per i fatti di via Acca Larentia davanti alla ex sede dell'Msi. Nell'incartamento verrà ricostruito quanto avvenuto durante la manifestazione. All'evento hanno preso parte centinaia di persone. L'informativa sarà messa a disposizione dei magistrati che dovranno valutare la formale apertura di un fascicolo di indagine.