Il leader della Lega annuncia un tour internazionale e si scaglia ancora contro la Chiesa: "Si occupassero della natalità esagerata in Africa"
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Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini annuncia un suo viaggio in Nigeria per tentare di arginare il fenomeno immigrazione. "Andrò dal 29 settembre al primo ottobre - ha detto nel corso di un incontro alla Festa della Lega a Ponte di Legno - per chiedere ai ministri nigeriani di che cosa hanno bisogno per evitare che i cittadini di quello Stato lascino il loro Paese".
In un'intervista all'Huffington Post Salvini annuncia il suo piano. "Andrò in Nigeria con un gruppo di imprenditori per dare una mano al governo", dice Salvini. "La scommessa si vince investendo in questi paesi, e controllando le nascite", prosegue lanciando poi una stoccata (l'ennesima) alla Chiesa: "Mi piacerebbe che se ne occupassero alcuni vescovi a cui piace molto sproloquiare sull'immigrazione e rompere le scatole alla Lega".
"In corso genocidio di italiani" - "E' in corso un tentativo di genocidio delle popolazioni che abitano l'Italia da qualche secolo - ha rincarato poi la dose su Rainews24 - e che qualcuno vorrebbe soppiantare con decine di migliaia di persone che arrivano da qualche parte del mondo. Non possiamo permettercelo, un paese normale con un governo normale blocca le partenze, blocca gli sbarchi non ne arriva più neanche uno".
Le tappe del tour politico - Oltre alla Nigeria, Salvini dice che andrà in Russi, Israele e Usa. Un tour politico per tessere relazioni con partiti di destra in vista "delle elezioni perché penso che nel 2016 la Lega possa andare al governo in Italia".
"Vescovi non rompano le palle ai sindaci" - Tornando sulla polemica con la Chiesa per la questione immigrazione, Salvini alla Festa leghista di Ponte di legno ha detto: "Libera Chiesa in libero Stato. Il vescovo fa il vescovo e non rompe le palle ai sindaci e a chi amministra le città".
"Fermiamo l'Italia 3 giorni, spallata al governo" - Il leader della Lega ha poi lanciato un'iniziativa contro il governo Renzi. "La prima settimana di novembre - ha spiegato - fermiamo l'Italia per mandare a casa il governo. Tre giorni di blocco totale, di spallata in cui tutta la gente per bene si ferma, da Nord a Sud, isole comprese, senza distinzione di colore politico. Segnatevi le date: il 6, il 7 e l'8 novembre".