"È evidente che qualche giudice fa politica", commenta il ministro delle infrastrutture e dei trasporti
© Da video
Ospite nello studio di "Quarta Repubblica", Matteo Salvini si scaglia contro la magistratura e denuncia: "È evidente che qualche giudice fa politica". Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti è intervenuto nella trasmissione di Nicola Porro durante la puntata di lunedì 21 ottobre, poche ore dopo la conclusione del Consiglio dei ministri in cui è stato approvato un decreto legge sui Paesi sicuri. Il suo intervento si è concentrato proprio su questa tematica e sulle tensioni tra governo e magistratura, amplificate di recente dalla sentenza del Tribunale di Roma sul trattenimento dei migranti in Albania e il rientro in Italia.
"Al di là dei colori politici, mi sembra evidente che su circa 9.300 giudici in servizio c'è qualcuno che fa politica", esordisce Matteo Salvini, che poi si sofferma sulle parole del magistrato Silvia Albano: "Mentre mi sistemavano il microfono sentivo l'intervento della dottoressa Albano e se non avessi saputo che era un giudice avrei potuto scambiarla per un parlamentare di Rifondazione Comunista o del Pd, perché dava giudizi politici".
Il ministro prosegue: "Hanno bocciato centinaia di richieste di espulsione legittimamente avanzate da altre istituzioni, perché a dire di No all'asilo politico non è Salvini, bensì i prefetti, i funzionari pubblici".
"Dobbiamo renderci conto che se siamo l'unico Paese al mondo dove la magistratura, invece di difendere la legge e di applicarla, la smonta è complicato, perché gli unici a festeggiare sono trafficanti e scafisti - riflette ancora Matteo Salvini, che aggiunge ancora -. La politica è giusto che si divida su altro perché è giusto che si abbiano idee diverse, però spero che sulla difesa della sicurezza nazionale e sull'espulsione dei delinquenti si unisca".
Quindi, l'intervento si concentra sui dodici migranti rientrati in Italia dopo essere stati trattenuti nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader, in Albania: "Questi dodici che ci hanno fatto riportare in Italia sono a Bari e sono liberi di uscire. Se nei prossimi giorni uno di questi dodici - che noi avremmo voluto fossero in Albania per poi decidere se potevano tornare in Italia legalmente o tornare al loro Paese - scippa, rapina, stupra o uccide, chi paga? Chi ha sulla coscienza un eventuale reato commesso da uno di questi dodici?".
"Se anche a fronte di questo nuovo decreto ci saranno sentenze contrarie, vuol dire che qualcuno ha scelto di fare politica non in Parlamento, ma fuori", è l'attacco di Matteo Salvini, che poi aggiunge: "Ci sono 60 milioni di italiani che meritano giudicanti sereni".