Il vicepremier ribadisce l'obiettivo di "superare la Legge Fornero" e annuncia una pace fiscale che produrrà fino a 20 miliardi di euro
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Gli italiani potranno andare in pensione con la "quota 100", ma a 62 anni di età. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, spiegando che il paletto dei 64 anni "è assolutamente troppo alto, io ho chiesto al massimo 62". "Quota 100" rappresenta la somma dell'età anagrafica e di quella contributiva per accedere alla pensione. Secondo alcune stime, il provvedimento potrebbe costare già nel 2019 13 miliardi al lordo delle tasse e 9 miliardi al netto.
Ospite di Porta a Porta, Salvini spiega che sulle pensioni si stanno ancora facendo i calcoli ma la richiesta è quella di arrivare alla famosa 'quota 100' fissando il paletto dell'età non a 64 anni ma a 62, da accompagnare alla "quota 41 e mezzo" di contributi. Un intervento corposo e che stando alle prime stime della società Tabula potrebbe costare 20 miliardi a regime.
Il vicepremier ha poi annunciato una maxi-operazione di pace fiscale che potrebbe fare incassare fino a 20 miliardi. Si rivolgerà, ha spiegato, "a chi ha fatto la dichiarazione dei redditi" ma non può pagare e che invece "correrebbe a pagare" se il conto fosse "il 10%", comunque "non un regalo". Le stime di gettito, viene riferito, sono comunque ancora in corso ma si dovrebbero superare i 15 miliardi, spalmati su più anni.