L'ex vicepremier smentisce l'incontro di venerdì e annuncia che anche la Lega scenderà in piazza a sostegno della senatrice. Poi precisa: "Ciò che è privato rimanga tale"
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"A me è appena arrivato un altro proiettile e non piango. In un Paese civile non dovremmo rischiare né io né la Segre". Lo ha affermato Matteo Salvini. Il leader della Lega ha poi smentito il colloquio di venerdì a Milano con la senatrice a vita. "L'incontro con la Segre l'avrò più avanti - ha detto l'ex ministro dell'Interno -. Avverrà presto". "Ciò che è giusto resti nel privato rimanga tale", ha poi ripetuto per ben tre volte.
Anche la Lega in piazza a sostegno della Segre "Sì. Quando c'è qualcosa di democratico che riguarda il futuro lo sosteniamo". Così Salvini ha annunciato che anche la Lega scenderà in piazza a sostegno della senatrice Segre nella manifestazione dei sindaci del 10 dicembre a Milano.
"Chi parla di fascismo e comunismo è un nostalgico" "Il dibattito tra fascismo e comunismo che sono sepolti dal passato, non mi appassiona", ha aggiunto l'ex vicepremier, precisando che "oggi commemoriamo la caduta del Muro di Berlino, la fine di qualsiasi dittatura, fascista e comunista. Chi parla di fascismo e comunissimo nel 2019 è un nostalgico".