Il leader della Lega: "Ritirare il sostegno all'esecutivo è l'ultima cosa che vorremmo". Il dem: "Il Paese sarebbe più tranquillo se il centrodestra si mostrasse più moderno"
Ritirare il sostegno al governo Draghi è l'ultima cosa che la Lega vorrebbe, "per questo osserviamo con preoccupazione le continue provocazioni di Pd e Cinquestelle". Lo ha detto Matteo Salvini, spiegando che "bloccare il Parlamento per votare Ius scholae e droga libera è contro gli interessi del Paese". Perché "legalizzare le droghe sarebbe una follia che non riduce la criminalità. Siamo stati fin qui molto responsabili, ma gli italiani vogliono risposte su altro, non possiamo accettare forzature che rischiano di danneggiare l'Italia".
"Crisi dei grillini rischia di aumentare le fibrillazioni nel governo" - Intervistato dal Corriere della Sera, Salvini torna sulle tensioni nella maggioranza, confermate dalla decisione del premier Draghi di lasciare in anticipo il vertice Nato di Madrid per rientrare a Roma. "Invece di lavorare in Parlamento sull'aumento di stipendi di pensioni", tuona il leader leghista, M5s e Pd "legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili. Aggiungo che la profonda crisi dei grillini ha coinvolto anche il premier e rischia di aumentare le fibrillazioni. Questo governo non è nato per spalancare le porte ai 27mila clandestini sbarcati fino a ora. Attendiamo da tempo il patto fiscale per 20 milioni di italiani ostaggio di Equitalia e a gennaio non potremmo tollerare il ritorno alla legge Fornero".
La questione Ius scholae e la replica di Delrio - Quanto allo Ius scholae riflette: "I dati Istat dimostrano una devianza molto elevata fra i giovani immigrati, notevolmente superiore rispetto ai coetanei italiani. Le percentuali di devianza e le differenze rispetto agli italiani si riducono invece notevolmente dopo i 45 anni". Secondo Salvini, "è necessario un vero percorso di integrazione. La cittadinanza va meritata non regalata. In caso contrario si rischia di aumentare la disgregazione sociale".
Lo Ius scholae è una legge del Parlamento e non c'entra niente con l'agenda di governo, e chi dovesse mischiare le due cose se ne assumerebbe la responsabilità, è la replica del dem Graziano Delrio, intervistato dalla Stampa. L'ex ministro del Pd si chiede di cosa abbiano paura Salvini e Meloni, e sottolinea che si tratta di un diritto "abbastanza comune in tutta Europa, e non è che gli altri Paesi sono stati invasi dagli immigrati". Fa perdere voti? "Le cose giuste vanno fatte senza pensare troppo alle conseguenze", risponde. E, secondo Delrio, "il Paese sarebbe più tranquillo se il centrodestra si mostrasse più moderno".