Il coordinatore di Forza Italia: "Uniti in Italia, ma in Ue manteniamo la nostra identità". Dubbi anche da FdI: "No a formule matematiche"
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"Id, Ecr e Ppe (i tre gruppi di centrodestra europei, ndr) con Orban: è il momento di mettere insieme il meglio dei tre gruppi per essere determinanti nel Parlamento europeo". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini. "Ho proposto un altro incontro a giugno, in Italia o in Polonia. Spero che nessuno abbia gelosie o chiusure, perché in gioco c'è l'Europa", ha detto, dal Portogallo per la conferenza "A project for another Europe", il leader del Carroccio.
"I media ci tratteranno come un'adunata di estremisti ma noi seminiamo, dobbiamo osare: possiamo essere il primo partito in Ue e già domani potremmo essere il secondo se ciascuno rinunciasse alla sua bandiera. Io penso che un gruppo di 130 parlamentari sia importante, abbiamo il dovere di mettere insieme le nostre famiglie", ha osservato Salvini, sottolineando che "il Covid ha svelato l'inefficienza delle elite democratiche, bisogna ripensare il modo di stare insieme. Spero ci sia chi non si rassegna ad essere subalterni alla sinistra".
Salvini ha anche indicato alcuni punti programmatici di quello che potrebbe essere il nuovo gruppo unico del centrodestra in Europa. "Combattere l'immigrazione clandestina si può, ho qualche processo in corso ma andiamo avanti assolutamente tranquilli - ha spiegato -, c'è poi il tema della famiglia e a Bruxelles occorre qualcuno che dica no alle adozioni gay, all'utero in affitto e a strani esperimenti, bisogna portare avanti la tutela del made in Italy e del made in Europe e poi c'è un tema di democrazia e libertà".
Ma c'è lo stop di Tajani "In Italia il centrodestra è unito, ma tutto ciò non può essere trasportato in Ue: per il Ppe è impossibile fare un accordo con Id. Non possiamo rinunciare alla nostra identità". Così il vicepresidente del Ppe, Antonio Tajani, respinge la proposta di Salvini di un gruppo europeo che unisca il Ppe con la destra di Id, Ecr e Orban. "Salvini fa parte del governo Draghi e ha fatto una scelta europeista, altri no - ha affermato il coordinatore di Forza Italia -. Afd e Le Pen sono antieuropeisti e culturalmente alternativi a noi. L'accordo vincente contro la sinistra è quello che portò alla mia elezione a presidente del Pe tra Ppe, Conservatori e Liberali".
FdI: "No a formule matematiche" "Da presidente dei Conservatori europei Giorgia Meloni è impegnata ogni giorno per allargare la famiglia di Ecr a chi condivide i nostri valori. A cominciare da chi tra i popolari è stufo della subalternità del Ppe alle sinistre e da chi, alla destra di Ecr, vuole superare un certo velleitarismo anti-europeo per costruire destre di governo alleabili con il centro, in una prospettiva bipolare come quella che abbiamo in Italia". Così Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo e responsabile esteri del partito di Giorgia Meloni. "E' un processo articolato che non si fa con le formule matematiche ma con tanto dialogo e tanta politica. "Il gruppo Ecr - ha detto - è esattamente il baricentro di questo processo e anche la garanzia di solidi legami internazionali con i conservatori americani e britannici".