Vittorio Sgarbi dorme durante il discorso di Conte sulla nuova stretta anti-Covid
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Il sottosegretario alla Cultura: "Non è una posizione contro il sindaco Sala. A Milano lo chiedono la destra e la sinistra". No anche al ponte di vetro tra i due Arengari in piazza Duomo, "sarebbe una violenza"
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La demolizione dello stadio di San Siro è' "insensata" e "stiamo preparando un vincolo per tutelare il monumento", così il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi in un'intervista a la Repubblica . "L'iter è già partito - annuncia - a breve lo firmerà il direttore generale del ministero. Da Berlusconi a Salvini, fino a Milly Moratti, a Milano non c'è nessuno che abbia detto di volerlo buttare giù e spendere 50 milioni per abbatterlo è davvero assurdo". Poi critica il nuovo allestimento della Pietà Rondanini di Michelangelo al Castello Sforzesco "una volgare mancanza di rispetto di un capolavoro". E il il ponte di cristallo previsto per collegare il Museo del Novecento di piazza Duomo con il suo futuro raddoppio "un atto di violenza ingiustificato". Ma assicura: "Non è una posizione contro il sindaco Sala.
La demolizione del San Siro - "Sarà un vincolo di tutela storico relazionale - spiega Sgarbi - articolo 10 del Codice dei beni culturali, che non riguarda l'età del monumento ma il suo valore simbolico, la sua importanza in quanto memoria storica per i tifosi, per Inter e Milan e per Milano". Poi fa un esempio: "Se viene realizzato un brutto monumento dedicato a Falcone e Borsellino nessuno può buttarlo giù neanche dopo dieci anni. La sua forza è la memoria, quello che quel monumento significa per la collettività, un valore immateriale che va rispettato e tutelato a prescindere dalla bellezza dell'opera. Lo stesso vale per il Meazza, che è lo stadio dei milanesi". E garantisce: "Nn si dica che è una posizione di Vittorio Sgarbi contro il sindaco Sala".
Il ponte di cristallo - Fra i progetti che Sgarbi ha messo nel mirino a Milano c'è quello della passerella di collegamento fra i due Arengari in piazza Duomo. "Dai documenti che ho letto la sovrintendente aveva proposto di realizzare un percorso sotterraneo per unire i due corpi del Museo del Novecento. Mi pare la soluzione più logica, adottata del resto anche in altri musei. Intervenire su un'architettura del '900 nella piazza più importante della città è un atto di violenza ingiustificato" continua Sgarbi. "Fermerò il progetto? Non c'è dubbio. Ci sono dei principi che vanno rispettati. La conservazione è un valore assoluto e va garantita in ogni modo".
La nuova collocazione della Pietà di Michelangelo a Castello Sforzesco - Anche su questa scelta Sgarbi ha espresso dissenso: "Hanno smantellato il meraviglioso allestimento firmato dallo studio BBPR, lo stesso che ha progettato la Torre Velasca, che era il simbolo di una modernità architettonica che in Italia è testimoniata solo a Milano. Chiunque abbia un minimo di sensibilità, mettendo a confronto i due allestimenti capisce l'errore: la scultura è messa di spalle, su un basamento che sembra di pongo, in una sala anonima, illuminata da tremendi faretti. Sembra uno scherzo ai BBPR e non rispetta né la sacralità dell'opera di Michelangelo né la storia dell'architettura del Novecento".
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La candidatura della Moratti alla regione Lombardia - Infine un parere sulla scelta di Letizia Moratti a presidente della Regione: "Moratti - commenta Sgarbi - è un piccolo Calenda di Milano, destinato alla sconfitta come Calenda. Lui ha fatto tutto con il Pd e poi se n'è andato; lei è sempre stata nel centrodestra e ora l'ha lasciato e non capisco secondo quale logica una persona di centrosinistra dovrebbe votarla. Prenderà consensi solo dal centro di Milano e da quella borghesia che incarna, non certo a Sondrio, Mantova e Como. Con il supporto della lista Calenda può arrivare al massimo al 13%. È la candidatura perfetta per far vincere il centrodestra".