La ministra del Turismo parla dopo il rinvio a giudizio per il caso Visibilia. "Sono tranquillissima, continuo a lavorare. Finora non ho parlato col presidente del Consiglio"
Daniela Santanchè non si dimetterà dal governo a meno che non sia il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a chiederle "un passo indietro". Lo ha dichiarato la stessa ministra del Turismo, dopo il rinvio a giudizio per presunte irregolarità nei bilanci di Visibilia, una delle società del gruppo da lei fondato e dal quale ha dismesso le cariche. "Sono tranquillissima. Continuo a lavorare e a fare le cose che devo fare", ha proseguito. "Stiamo parlando del niente, su questo reato qua sono molto serena. Poi è chiaro che io sono una donna di partito: non faccio le cose a dispetto dei santi. Aspetto le valutazioni".
Finora "non ho sentito Giorgia Meloni sulla questione e lei non mi ha chiamata. Immagino che abbia tante cose importanti da fare", ha affermato ancora Santanchè al Corriere della Sera. Se il premier non le chiederà le dimissioni, la senatrice di Fratelli d'Italia ha ribadito di voler restare al governo, pronta a resistere alla mozione di sfiducia parlamentare promessa dalle opposizioni. "La facessero pure, sono già andata in Aula due volte...".
Al contrario, "il governo si è compattato", ha sottolineato Daniela Santanchè. "Sono usciti in mia difesa Salvini, Tajani, tutta la Lega, Forza Italia, Noi Moderati. E persino Renzi, che di solito ce ne fa di tutti i colori. Sono tranquilla, conosco la vicenda nel merito e so che non mi porterà a una condanna. È un processo da imprenditrice, non ha rilevanza politica...". A giudizio della ministra le false comunicazioni sociali a lei contestate nel rinvio a giudizio rappresentano "un reato che in tanti Paesi nemmeno c'è" e in ogni caso "mai mi è stata fatta un'accusa sulle mie funzioni di ministro. Sono rimasta fedele al giuramento alla Repubblica, ho sempre agito con disciplina e onore. Grazie a Dio non ho nessuna condanna, non c'è nessun fallimento, nessuna bancarotta".
La Visibilia srl fondata da Santanchè "non è fallita, ma è sul mercato e qualunque imprenditore interpellato direbbe che questa roba non esiste", ha puntualizzato la senatrice di FdI. "Un reato valutativo, una questione molto tecnica e tutta basata su perizie per la quale ero già stata archiviata nel 2018".
Quanto al rinvio a giudizio richiesto nell'altro procedimento per concorso nella bancarotta di Ki Group srl, in cui si contesta una truffa allo Stato sulla cassa integrazione a zero ore fatta da Visibilia all'epoca del Covid, Santanchè confida nell'assoluzione a fine gennaio in Cassazione. "Non sono preoccupata", ha ripetuto anche su quest'altro procedimento penale ribadendo di aver presentato ricorso.