La segretaria dem nel corso della sua relazione alla Direzione nazionale rivendica: "Noi primo partito di opposizione, ma no a tentazioni egemoniche"
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"Il Pd c'è, noi ci siamo, consapevoli del nostro ruolo per ridare speranza al Paese e all'Europa". Lo ha detto la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein nel corso della sua relazione alla Direzione nazionale. A una "destra alla sbando, impegnata a litigare anziché a governare", la Schlein oppone la costruzione di un "progetto di alternativa per l'Italia" con lo sguardo già rivolto alle prossime politiche dopo il successo del centrosinistra in Umbria ed Emilia-Romagna.
L'appello è diretto sia alle altre forze di opposizione, chiamate a cercare convergenze nelle istituzioni, sia "alle migliori energie che attraversano il Paese". "Battiamo le destre e scriviamo una nuova pagina", prosegue la Schlein che, nel ribadire il suo spirito "testardamente unitario", avvisa: non si può rinunciare "all'iniziativa del Pd, prima forza di opposizione e primo partito in tanti territori".
Il discorso della segretaria inizia dall'analisi degli ultimi "straordinari risultati" elettorali. "Siamo partiti da un 6 a 1 nelle Regioni per il centrodestra, e ora siamo 4 a 3. Stiamo vivendo un rinnovato clima di fiducia e di speranza verso il Pd, frutto dello spirito unitario del gruppo dirigente". Schlein evidenzia quindi la compattezza del partito, che dopo i successi sembra confermare una "pax interna". "È l'inizio di un nuovo ciclo", esulta la leader. Impegnata a delineare un "rilancio organizzativo, programmatico e politico" del Partito Democratico. Che comincia proprio dal "progetto per l'Italia".
La segretaria dem, a proposito di alleanze, rivendica la sua linea. "Stiamo seguendo con interesse e attenzione, nel pieno rispetto dell'autonomia, il dibattito interno nelle altre forze che si definiscono progressiste. Continueremo a lavorare tenacemente e testardamente unitari, senza rinunciare alle iniziative del Pd, che è prima forza di opposizione e in molte regioni primo partito. Lo faremo senza tentazioni egemoniche, non ci appartengono, e senza irrealistiche tentazioni di autosufficienza. Non è un auspicio per il futuro, è un metodo che abbiamo già sperimentato nei territori come nel lavoro comune sulla manovra".
La strada verso una coalizione di centrosinistra, però, appare ancora in salita. E la politica estera, stando alle ultime spaccature al Parlamento europeo, resta il principale terreno di scontro. Schlein, nel suo discorso, insiste sui rischi del "pericoloso trumpismo" e sull'impegno per "una pace giusta" in Ucraina. Il presidente M5s Giuseppe Conte, invece, rimarca le distanze sul sostegno militare a Kiev. E gli occhi della segretaria sono puntati proprio sul Movimento. "Seguiamo il dibattito interno alle altre forze che si dichiarano progressiste", aggiunge.