Il garante del Movimento con un post sibillino prova a ricucire lo scontro interno. Ma sull'interpretazione del messaggio parte una nuova querelle tra le parti
Mentre si alzano i toni dello scontro fra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio nel Movimento 5 stelle, arriva l'appello all'unità di Beppe Grillo. Il fondatore del M5s scrive sul suo blog: "Una volta un padre venerabile (Ghandi) disse ai suoi 'sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo'. Così egli non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei)".
Il post - Quel padre, sottolinea il post che ha il titolo "Cupio dissolvi", "rinunciò a sè per consentire il passaggio dall'impossibile al necessario". E continua: "Il necessario è saper rinunciare a sè per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole, restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla".
Scontro sull'interpretazione del post - Le parole, un po' sibilline, di Grillo anziché sedarlo sembrano riaccendere lo scontro interno. Nel M5s si dibatte anche sulla interpretazione del post di Beppe Grillo che nei panni dell'Elevato richiama la dirigenza del Movimento ad accettare "ruoli e regole" e a parlare con "una sola voce". Se i "dimaiani" leggono le parole di Grillo come l'offerta di proporsi come mediatore, un po' come fece Di Maio quando Grillo e Conte erano ai ferri corti, al contrario i "contiani" asseriscono che la lettura corretta del post sia quella di accettare che la "sola voce" del Movimento sia quella del suo leader e quindi di Giuseppe Conte. Anche lui sicuro di questa seconda lettura, tant'è che Conte ha messo un suo "like" al post di Grillo.