Il ministro con delega alla Famiglia: "Il discorso è chiuso", e la senatrice del Pd: "Mai fatta giurisprudenza creativa, va applicata la legge sulle adozioni"
"C'è una norma chiara che esclude la stepchild adoption, a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari, e quindi mi attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa". Lo ha affermato il ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa, parlando della legge sulle unioni civili. "Sia chiaro che non può rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta", ha aggiunto.
Cirinnà: "Nessuna giurisprudenza creativa" - Parole che testimoniano la forte tensione all'interno del governo in materia. Pronta infatti la replica della senatrice che ha dato il nome alla legge sulle unioni civili, Monica Cirinnà, che dichiara: "Non è così, non c'è alcuna giurisprudenza creativa, c'è la giurisprudenza che, davanti alla scelta del legislatore di non decidere, continua ad applicare la norma esistente che è la legge sulle adozioni che è richiamata esplicitamente al punto 20 del maxi-emendamento del governo".
"Fino ad ora - ha precisato invece Costa - in tema di stepchild adoption la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni colmando un vuoto normativo. Ora quel vuoto non c'è più". Mentre la Cirinnà spiega: "Nel maxi-emendamento del governo alle unioni civili - continua - l'ultima frase del punto 20 dice che 'resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti'. Quindi i giudici continuano ad applicare le legge in materia di adozione che, per la stepchild, applica la lettera D, cioè che per le adozioni in casi particolari il punto di partenza è la tutela del minore".