Il ministro dell'Istruzione annuncia che incontrerà le parti sociali, che chiedono aumenti, ma intanto sottolinea: "Abbiamo evitato il taglio dello stipendio previsto a gennaio con il precedente governo"
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La legge di Bilancio, sotto indicazione del Miur, prevede un aumento di 14 euro (su uno stipendio di 1400 euro netti al mese) per il rinnovo del contratto che scade a dicembre di 200mila insegnanti. Una somma che ha fatto andare su tutte le furie i sindacati della scuola. E mentre il ministro dell'Istruzione Daniele Bussetti annuncia un tavolo con le parti sociali, Cgil e Anief-Cisal affermano che con queste cifre non ci sarà nessun dialogo.
Secondo Documento economico e finanziario per il 2019 a bilancio ci sarebbero 1,1 miliardi di euro nel 2019, 1,425 per il 2020 e 1,775 a partire dal 2021.
Bussetti: "Non generiamo allarmi, ma lavoriamo insieme" - "Il cammino della Manovra è appena cominciato ci sono tutti i margini per inserire ulteriori risorse per il rinnovo contratti. Questo non è il momento di generare allarmi, ma di lavorare tutti insieme per raggiungere l'obiettivo. Che è sostenuto e condiviso dal governo", cerca di mediare Bussetti replicando alle polemiche rilanciate da alcune sigle sulle risorse per il prossimo rinnovo contrattuale. "Incontrerò personalmente i sindacati prima dell'approvazione della legge di bilancio proprio per lavorare insieme", annuncia il ministro.
"Stiamo scongiurando un taglio allo stipendio per 850mila prof" - "Nel frattempo voglio ricordare che proprio grazie all'intervento economico già programmato dal nostro governo stiamo scongiurando un taglio allo stipendio per 850.000 insegnanti - spiega Bussetti -. Taglio che sarebbe scattato a gennaio visto che il precedente governo non ha stanziato abbastanza risorse durante l'ultimo rinnovo contrattuale per mantenere gli aumenti previsti attraverso il cosiddetto elemento perequativo dopo il primo anno. Vale la pena ricordarlo a chi ci accusa di non fare abbastanza".
L'ira dei sindacati - Dal canto loro le parti sociali spingono per far destinare più risorse per il rinnovo del contratto; dato che l'aumento sarebbe pari solo all'1,9% sugli stipendi del personale scolastico. Francesco Sinopoli (Cgil scuola) osserva: "Per sedersi servono almeno altri due miliardi. Il governo deve indicare chiaramente che quelle risorse saranno nella prossima legge di stabilità. Ricordo come l’attuale esecutivo abbia sbeffeggiato il contratto povero della Fedeli, purtroppo la base di partenza del rinnovo 2019-2021 è decisamente inferiore". Rincara la dose Marcello Pacifico (Anief-Cisal): "Si vuole far passare il concetto che ci stiamo avvicinando agli stipendi degli insegnanti europe quando per colmare davvero questo divario servirebbe uno stanziamento finanziario dieci volte più ampio. Passiamo da un contratto vergognoso a uno scandaloso", attacca.