"Proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite"
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"Noi non facciamo l'ennesima riforma della scuola. Noi proponiamo un nuovo patto educativo. Lo presenteremo mercoledì alle 10 sul sito passodopopasso.italia.it". E' l'annuncio del premier Matteo Renzi nella sua 'enews. Nel "patto educativo" per la scuola "proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplentite, con scatti di carriera basati sul merito e non sull'anzianità", ha aggiunto.
Nella scuola, prosegue il premier, "metteremo più soldi, ma facendo comunque tanta spending review: perché educare non è mai un costo, ma gli sprechi sono inaccettabili soprattutto nei settori chiave". "Nella legge di stabilità ci saranno le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti - annuncia - Nel frattempo continueremo a investire sull'edilizia scolastica, sbloccando il patto a quei comuni che hanno progetti seri, cantierabili".
Il "nuovo patto educativo" conterrà "alcune idee nel merito per rendere la scuola sempre più strumento di crescita per il giovane cittadino. Ma anche per il Paese. Si tratta di proposte, non di diktat prendere o lasciare", dice ancora Renzi che scandisce il timing: "Dal 15 settembre al 15 novembre ascolteremo tutti, a cominciare dagli studenti che sono per noi protagonisti, non spettatori. Nella legge di stabilita' ci saranno le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti". Chiederemo alle famiglie e agli studenti se condividono le nostre proposte sui temi oggetto di insegnamento, le materie, quelli che quando andavamo a scuola noi chiamavamo il programma: dalla storia dell'arte alla musica, dall'inglese al coding".
"L'Italia tra vent'anni non sarà come l'avranno fatta i decreti attuativi della Ragioneria dello Stato o le interviste dei ministri o gli editoriali dei professori. L'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre elementari, gli insegnanti di scuola superiore, le famiglie che sono innanzitutto comunità educanti", scrive Matteo Renzi nella sua 'enews'. "Chi mi conosce dai tempi di Firenze sa che per me la scuola è alfa e omega di tutto. Solo che la scuola non si cambia con un decreto, ma coinvolgendo famiglie, studenti, insegnanti, presidi, tecnici, amministratori locali. Noi le riforme le facciamo così. Domani, alle 10, su passodopopasso.italia.it".