Polemiche dopo il post su Facebook sul centro di ascolto riservato agli studenti vessati dai docenti politicizzati. Anna Maria Cinsit, della Lega, replica: "E' una situazione che esiste, ho avuto 10 segnalazioni"
"Egemonia di sinistra nelle scuole? Credo nelle scuole superiori ci sia senz'altro, non in tutte naturalmente, ma la mia esperienza di sindaco e di mamma mi fa dire che il mondo della scuola così tanto neutrale non è. Non voglio parlare di cattivi maestri ma questa è una situazione che esiste". Lo ha detto la sindaca di Monfalcone (Gorizia) Anna Maria Cisint in merito alla polemica per l'ipotesi di "valutare un eventuale ascolto riservato" per studenti e genitori dopo avere saputo che in alcune scuole "le mie ordinanze vengono criticate".
"Dobbiamo migliorare tutti e indicare ai ragazzi le strade più adeguate da seguire, sviluppare in loro lo spirito critico, io non voglio la politica nella scuola e non voglio liste di proscrizione. Ho già parlato al Garante per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza - ha spiegato la sindaca - delle segnalazioni che ho raccolto, sarà poi lui a valutare e decidere se e come avviare questa iniziativa".
L'esponente leghista ha detto di aver incontrato, tra gli altri, un ragazzo il quale le ha riferito di "sentirsi quasi 'bullizzato' perché non di sinistra. 'Non vedo l'ora di finire, è stato molto difficile quest'anno perché se non condividi questo metodo ti senti emarginato', mi ha riferito questo studente".
"Io non ho quella cultura, il fascismo, non è nelle mie corde - ha poi detto a La Repubblica -. Sono di destra, ma i miei figli li ho lasciati sempre liberi di formarsi un convincimento. In questi giorni si è esagerato. Il post di Porro, che ho ripubblicato mi ha solo fatto ricordare tutti quei ragazzi e quelle famiglie che hanno vissuto disagi in una scuola dove docenti di sinistra li hanno messi in difficoltà. Altroché Podestà, ho colto un bisogno esistente".
Quanti casi ha registrato in quasi tre stagioni di amministrazione? "Una decina, le sembrano pochi? Monfalcone è una città di trentamila abitanti e la gente mi regala confidenze quando mi incontra, mi prende da parte. Io giro molto e ascolto, un sindaco deve saper ascoltare. E non esagerare".