L'ex ministro dell'Interno era entrato nella partita con l'appoggio dell'ex premier. Ma non gli piace il ruolo marginale che sta giocando. Annullate tutte le presenze televisivie
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Crescono i dubbi sulla candidatura alla segreteria del Pd di Marco Minniti. Sembra che l'ex ministro dell'Interno sia in "pausa di riflessione": gli annullamento delle partecipazioni a trasmissioni tv e radiofoniche nei prossimi giorni sono la spia di un malessere che sta crescendo tra il candidato indipendente e il suo entourage.
La sfida era cominciata subito in salita: indipendente ma voluto dai renziani, Minniti ha sempre avuto, all'interno del partito, un ruolo molto autonomo. Adesso l'irritazione pare sia alle stelle per il ruolo marginale che starebbe giocando nella partita l'area dell'ex premier ed ex segretario.
Sconcerto e irritazione ci sono però anche tra i renziani: alcuni di loro leggono la candidatura di Minniti come una mossa tattica nella trattativa per favorire i suoi nelle liste per il congresso. Altri non fanno mistero delle loro perplessità, chiedendosi se sia il caso di procedere con Minniti.
"Non vedo dubbi sulla candidatura, che è convincente", dice Ettore Rosato, vicepresidente della Camera ed esponente renziano di rilievo. Qualcuno parla di "pretattica", per stanare Renzi e farlo impegnare in prima linea. Minniti, dicono in ambienti parlamentari Dem, continuerebbe a registrare la lontananza dell'ex premier dalle vicende del congresso Pd. Ostentata e rivendicata.
La tensione cresce nel Pd - Il malcontento di Minniti potrebbe dunque sfociare in una rinuncia alla candidatura. Sembra che il deputato si sia preso qualche giorno di tempo per decidere. Con lo stallo il malessere cresce però in tutto il partito, che ha fissato al 3 marzo le primarie aperte e che vede nei sondaggi Minniti a pochi punti da Nicola Zingaretti, dato per favorito. Un eventuale forfait rimescolerebbe le carte. Tra gli altri candidati, dall'entourage di Zingaretti si osserva senza commentare, da quello di Francesco Boccia si esprimono dubbi sulla reale volontà di Minniti di ritirarsi. "Continuiamo sulla nostra strada uniti e aperti, domani presentiamo le nostre idee sul partito", dicono fonti vicine a Maurizio Martina. Esplicito Dario Corallo: "O Renzi continua a non volersi esporre o hanno problemi nel comporre le liste. E' evidente che il congresso è ormai un bluff al quale credono solo i suoi dirigenti".
Ufficio stampa Renzi: "Fuori dal dibattito del partito" - In merito alle polemiche interviene l'ufficio stampa dell'ex segretario che ha diffuso un comunicato per chiarire la sua posizione. "Stupiscono - si legge nella nota - le ricostruzioni dei quotidiani. Matteo Renzi ha comunicato ufficialmente oltre un mese fa che sarebbe stato fuori dal dibattito interno del Partito democratico e in queste settimane si è attenuto rigorosamente a questo principio. Ogni fantasiosa ricostruzione sul ruolo di Renzi nel congresso Pd è dunque destituito di ogni fondamento".