LA BATTAGLIA DI LELLO CIAMPOLILLO

Senatore M5s non crede alla Xylella, sposta la residenza parlamentare per salvare l'ulivo dall'abbattimento

Polemica su Lello Ciampolillo che, tramite un escamotage, tenta di evitare l'eradicazione dell'albero malato

19 Dic 2018 - 19:04
 © facebook

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"Giù le mani dall'ulivo di Cisternino!". E' questa la battaglia di Lello Ciampolillo, senatore pugliese del Movimento 5 stelle, che per evitare l'abbattimento di un ulivo malato di Xylella ha spostato la residenza parlamentare. Un escamotage per impedire l'eradicazione a cui i tecnici dell'Agenzia regionale per le attività irrigue e Forestali della Puglia (Arif) dovevano iniziare a lavorare nei giorni scorsi, avviando il trattamento farmacologico preliminare.

Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, l'albero al centro della polemica si trova nella contrada Termetrio di Cisternino (Brindisi). I tecnici ne hanno ordinato l'eradicazione perché colpito dal pericoloso batterio. Ma, secondo Ciampolillo, questo è falso perché, si legge sul profilo Facebook, "un ulivo risultato positivo a Xylella Fastidiosa oltre un anno e mezzo fa e oggi ancora perfettamente verde. Testimone, forse per alcuni scomodo, della non corrispondenza tra la presenza di Xylella e il disseccamento, nonché della possibilità di convivere con il batterio e di preservare quindi il nostro prezioso patrimonio olivicolo".

Sulla base di questa teoria, quindi, il senatore M5s ha avviato la sua personale battaglia a difesa della pianta, ponendo nel campo la residenza parlamentare al fine di impedire l'ingresso ai tecnici dell'Arif. L'iniziativa ha scatenato non poche polemiche. In una nota il capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Puglia, Nino Marmo, ha sottolineato che Ciampolillo "usa impropriamente le prerogative parlamentari, esponendo la Piana degli ulivi monumentali alla diffusione della Xylella".

D'accordo anche il presidente della Commissione regionale bilancio, Fabiano Amati (Pd). "Auspico l'intervento del presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, - ha spiegato - per censurare questa ridicola e dannosa condotta. Era facile prevedere che il comodato gratuito sarebbe stato utilizzato per sostenere in modo giuridicamente ridicolo l'inviolabilità del domicilio ai sensi dell'art. 68 comma 2 della Costituzione. Per beceri scopi politici, contro le prove fornite dalla scienza ed esponendo a rischio distruzione il più ampio parco di ulivi monumentali al mondo, siamo costretti ad assistere a questa commedia dell'orrore".

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