L'OPPOSIZIONE SI DIVIDE

Separazione delle carriere, primo via libera della Camera alla riforma costituzionale

Ha ottenuto 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti. Ok anche da +Europa e Azione insieme alla maggioranza, Italia Viva si astiene. Anm: "Profonda preoccupazione, a rischio la nostra indipendenza"

16 Gen 2025 - 15:44
 © Ansa

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La Camera ha approvato con 174 voti a favore, 92 voti contrari e 5 astenuti la separazione delle carriere nella magistratura. E' il primo dei passaggi parlamentari necessari per l'ok al disegno di legge costituzionale. Azione e Più Europa hanno votato a favore della riforma, insieme alla maggioranza, Italia Viva si è astenuta. Il testo passa ora al Senato per il secondo voto della prima lettura a cui poi, trascorsi almeno tre mesi, dovrà seguire il secondo e definitivo voto di Montecitorio e Palazzo Madama.

Nordio: "Spero nell'ok definitivo entro l'estate"

 "Sarò orgoglioso quando sarà approvata, ma era un mio sogno da 30 anni", ha commentato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dicendosi soddisfatto anche per "la maggioranza schiacciante" ottenuta alla Camera, "il percorso è ancora complesso, l'esito finale secondo me spetterà al popolo con il referendum anche per una ragione pratica, cioè che una materia così complessa, delicata e di grande sensibilità politica è bene si pronunci il popolo". Nordio giudica poi "del tutto fuori luogo le insinuazioni che sia una riforma punitiva della magistratura, ricordo di aver esercitato per 40 anni da pm e sarebbe stato paradossale se proprio io facessi una riforma punitiva verso una categoria a cui mi sento ancora di appartenere". Quanto ai tempi Nordio si augura "che le quattro letture si facciano entro l'estate" e poi che "con la solidità maggioranza non ci saranno intoppi".

Tajani: "Cardine del nostro programma, successo dedicato a Berlusconi"

 "Con la riforma costituzionale per la separazione delle carriere non soltanto teniamo fede a un impegno preso con gli elettori, ma aumentiamo le garanzie per i cittadini e rendiamo più efficiente il sistema giudiziario - commenta il vicepremier Antonio Tajani -. È una riforma non scritta contro qualcuno, ma per avere una giustizia più giusta e garantire a tutti un magistrato che possa essere davvero terzo. Con l'approvazione della riforma costituzionale da parte della Camera dei deputati, cui seguirà il via libera del Senato, realizziamo finalmente uno dei punti cardine del programma di Forza Italia, inseriamo un altro tassello del grande progetto di riforma sulla giustizia voluto anche dal Presidente Silvio Berlusconi. Forza Italia dedica a lui questo importante successo". 

Anm: "Profonda preoccupazione, riforma sbagliata"

 L'Associazione nazionale magistrati in una nota ribadisce "profonda preoccupazione per una riforma costituzionale che mette a rischio l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Una riforma sbagliata che non migliora sotto alcun punto di vista il servizio giustizia ma che agisce solamente sulla magistratura e toglie garanzie a tutti i cittadini italiani. La separazione delle carriere determina l'isolamento del pm e ne mortifica la funzione di garanzia. Nel pieno rispetto delle scelte del legislatore vogliamo lanciare nuovamente l'allarme per i rischi che questa riforma porterà con sé".

Come cambia la Costituzione

 Il disegno di legge costituzionale ha l'obiettivo, per la prima volta nel Paese, di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, attraverso la modifica del Titolo IV della Costituzione. La riforma per entrare in vigore ha bisogno di ottenere un doppio sì su identico testo da Camera e Senato a un intervallo non inferiore a tre mesi. 

Csm giudicante e requirente

 Il testo, composto da 8 articoli, prevede lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura dando vita a due distinti organi di autogoverno: il Csm giudicante e il Csm requirente. La presidenza di entrambi gli organi è attribuita al presidente della Repubblica, mentre sono membri di diritto del Csm giudicante e del Csm requirente, rispettivamente, il primo presidente della Corte di Cassazione e il procuratore generale della Corte di Cassazione. Gli altri componenti di ciascuno dei Csm sono estratti a sorte, per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e, per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. Si prevede, inoltre, che i vicepresidenti di ciascuno degli organi siano eletti fra i componenti sorteggiati dall'elenco compilato dal Parlamento. In questo modo i magistrati non hanno più diritto di voto. 

Nasce l'Alta Corte disciplinare

 Un'altra novità è rappresentata dall'istituzione dell'Alta Corte disciplinare che sottrae al Csm la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari. Questa nuova Alta Corte sarà composta da 15 giudici: 3 nominati dal presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giurdiche, avvocati con almeno 20 anni di professione, 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune, in soggetti con i medesimi requisiti, 6 estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti, e 3 estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti. Il presidente è eletto tra i giudici nominati dal presidente della Repubblica o dal Parlamento.

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