"Finalmente ora può iniziare la discussione anche in questo ramo del Parlamento, per l`approvazione definitiva", afferma su Twitter il deputato Pd
Si sblocca il disegno di legge Zan contro l'omotransfobia al Senato: è stato incardinato nella commissione Giustizia dopo settimane di polemiche, rimpalli pressing e resistenze. La calendarizzazione è passata con 13 sì e 11 no. A chiedere da tempo l'avvio della discussione sono Pd, M5s, Leu e Italia viva. Contrario il centrodestra. Il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020.
"La legge contro l'omotransfobia, misoginia e abilismo e' stata calendarizzata in Commissione Giustizia al Senato. Finalmente ora può iniziare la discussione anche in questo ramo del Parlamento, per l`approvazione definitiva", afferma su Twitter Alessandro Zan, deputato Pd.
Ostellari: "Commissione spaccata, io relatore del ddl Zan" - Il voto sul calendario dei lavori "ha certificato che, in Commissione Giustizia, la maggioranza è spaccata". E' quanto afferma il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama. "Al successivo incardinamento del disegno di legge Zan, seguiranno le audizioni e il dibattito sulle proposte emendative. Il regolamento prevede che il relatore di ciascun disegno di legge sia il presidente della commissione, che ha la facoltà di delegare questa funzione ad altri commissari. Poiché sono stato confermato presidente, grazie al voto della maggioranza dei componenti della Commissione, per garantire chi e' favorevole al ddl e chi non lo è, tratterrò questa delega".
Zan: "Ostellari relatore è un altro modo di affossare la legge" - Non si è fatta attendere la reazione del deputato Pd Alessandro Zan: "Ostellari che si autonomina relatore è solo un altro tentativo di affossare la legge. Ancora una volta dimostra di gestire la Commissione Giustizia del Senato come fosse di sua proprietà. Le istituzioni si rispettano. Questo è un atteggiamento vergognoso e inqualificabile".
Cei: "Troppi dubbi, serve dialogo aperto e non pregiudiziale" - "In questi mesi sono affiorati diversi dubbi sul testo del ddl Zan in materia di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, condivisi da persone di diversi orizzonti politici e culturali. È necessario che un testo cosi' importante cresca con il dialogo e non sia uno strumento che fornisca ambiguità interpretative". Lo comunica la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, aggiungendo: "Auspichiamo che si possa sviluppare nelle sedi proprie un dialogo aperto e non pregiudiziale", si aggiunge. "una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l'obiettivo con l'intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna".