cosa prevede

Sicurezza, arriva il codice di condotta per bar e locali

Contiene anche il decalogo per il "cliente modello". Il Viminale precisa: sarà solo su base volontaria

26 Gen 2025 - 13:42
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Più telecamere, illuminazione, regole di comportamento per i clienti. Il governo Meloni potenzia le misure per prevenire reati e potenziare la sicurezza in bar, discoteche e locali.  Le misure, contenute nel decreto del Ministro dell'Interno Piantedosi, specifica il Viminale, sono facoltative e non obbligatorie. 

Le regole - Bar, locali, discoteche dovranno individuare un "responsabile della sicurezza" che sarà un punto di contatto con le forze di polizia; dovranno installare, a carico loro, sistemi di videosorveglianza; garantire un'adeguata illuminazione dell'area; definire le regole di comportamento da osservarsi nel locale e nelle immediate vicinanze, mediante l'adozione del "Codice di condotta" dell'avventore da affiggere nel locale che dovrà contenere una serie di misure tese a qualificare "l'avventore modello". I gestori dovranno affiggere "in modo ben visibile" un codice di condotta a cui i clienti saranno tenuti a uniformarsi.

"Il cliente modello" - Non porta armi o droga nel locale; neanche spray al peperoncino; si impegna ad evitare comportamenti molesti ed a non abbandonare bottiglie di vetro in giro.  Non dovrà danneggiare i dispositivi antincendi e, più in generale, gli arredi presenti nel locale e nelle sue pertinenze; avrà l'obbligo di non impedire o rendere difficoltosa la fruibilità delle uscite di sicurezza; non dovrà abbandonare nelle aree di pertinenza del locale e in quelle immediatamente circostanti residui, anche in vetro, delle consumazioni, e altri rifiuti in genere; eviterà comportamenti molesti o che possano disturbare la quiete pubblica.   Il Codice è previsto dalle "Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici"

Per tradursi in pratica le linee guida dovranno trasformarsi in "intese con le organizzazioni dei gestori di esercizi pubblici e sentita la Conferenza unificata" (cioè presidenti di Regione e sindaci) e "saranno declinate in accordi stipulati dai prefetti"

Fonti vicine al progetto parlano di un provvedimento "largamente condiviso con il settore", ma non mancano le polemiche. Dai gestori arrivano anche critiche: "un compito che non tocca a noi, a difenderci deve essere lo Stato". 

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