AFFIDAMENTO IN PROVA

Silvio Berlusconi: "Difficile che l'Italicum sia costituzionale"

Il leader di Fi ha dichiarato che il Senato elettivo potrebbe essere uno scoglio per la riforma ancora ai voti. E su Renzi: "Simpatico tassatore"

25 Apr 2014 - 00:18
 © ansa

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Silvio Berlusconi, che lunedì inizia l'affidamento in prova ai servizi sociali presso la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, lancia un attacco al premier: "Renzi si è presentato come un simpatico rottamatore. Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico tassatore". Riguardo alla riforma della legge elettorale, il leader di Fi dice a "Porta a Porta": "Se andrà avanti la riforma del Senato, credo che difficilmente questa legge elettorale potrà essere costituzionale".

"Italicum non costituzionale" - Riguardo all'Italicum, Berlusconi continua: "Alcuni costituzionalisti mi hanno detto che, riferendosi al sistema monocamerale, l'Italicum non è costituzionale. Io penso che noi dovremo approfondire questo fatto, è un dubbio che prima non avevamo avuto". Ma il leader precisa: "Manteniamo tutti gli impegni che abbiamo assunto con Renzi, il primo impegno è la riforma del Senato: deve costare di meno, non deve votare la fiducia al governo, non deve essere elettivo". Ma, precisa, "saggezza imporrebbe di fare prima di qualsiasi altra cosa la legge elettorale".

"Renzi fa sparire la tredicesima" -
Ai microfoni di "Porta a Porta", Silvio Berlusconi ha attaccato il presidente del Consiglio: "Per dare 80 euro Renzi deve trovare dei fondi, sono 830 milioni di euro al mese. Per trovarli ha mantenuto la tassa sulla casa e il prossimo anno gli italiani pagheranno 32 miliardi. E per quanto riguarda i risparmi e i depositi ha aumentato il prelievo fiscale dal 20 al 27%. Con una mano darà 80 euro, ma per tutti gli altri sparisce la tredicesima".

Fi al 20% è "un miracolo" - Silvio Berlusconi è ottimista per il futuro elettorale di Forza Italia: "Io penso di arrivare alle prossime elezioni politiche a superare il 36% che superammo anche nel 2008, è un miracolo pensare che siamo al 20% dopo quello che è successo con l'uscita di Ncd e Fdi sommando questi due partiti Fi ritorna ad avere il 28 per centro. E' miracoloso avere il 20% in un momento in cui gli altri partiti hanno avuto una presenza straordinaria con la totale assenza mia".

Il leader politico continua: "Io penso che adesso abbiamo solo 35- 40 giorni, ma se riuscirò nelle poche apparizioni a toccare il cuore dei moderati e il loro interesse potremmo riavere voti del 2008 e penso che supereremmo il 25%".

"Chi ha lasciato Fi si interessa solo a poltrone" - A chi gli chiede della perdita di alcuni elementi di Forza Italia, Berlusconi risponde: "Mi creda, io non sono così spiaciuto di una "perdita di pezzi" se vanno via persone che non hanno più motivazioni ideali ma vogliono continuare il mestiere della politica e occupare posti e poltrone".

L'addio di Alfano "un dolore personale" - Riguardo alla dipartita di Angelino Alfano, il leader politico confessa che ha causato "un dolore personale". Berlusconi continua dicendo che nelle settimane della decadenza, "nel momento in cui avevo bisogno di essere sostenuto", Angelino Alfano tutti coloro che sono usciti da Fi "non sono intervenuti". Berlusconi sottolinea che si tratta di persone "alle quali in 20 anni ho dato tutto quello che potevo senza mai chiedere niente". Il leader di Forza Italia dichiara: "La sentenza è stata costruita con delle precise regie".

Inoltre, Berlusconi nega di aver tentato di ricucire i rapporti: "No, non ho fatto un solo tentativo di riconciliazione" con Angelino Alfano e Ncd "Non è facile trovare un leader. Io non ho mai detto di qualcuno che non avesse un quid, pensavo di averlo in casa...". Pronta la risposta del ministro: "A Berlusconi ho dato tutto ma ci ha chiesto l'unica cosa che non potevo fare: andare contro l'Italia".

"Sono una vittima" - Silvio Berlusconi spiega perché non si è dimesso: "Sono in politica da 20 anni, ho traguardi da raggiungere. Non mi sono dimesso perché sono stato vittima di una serie di situazioni ingiuste che si sono create dentro la magistratura. Non ho nessun dubbio che sia la corte dei diritti uomo che la corte Brescia annulleranno la sentenza".

Renzi ai suoi: calma e non mollare - "Calma e gesso. Andiamo avanti senza cedere alle fibrillazioni elettorali". Matteo Renzi tiene dritta la barra del timone e non si lascia scoraggiare dal braccio di ferro in corso nel Pd sulle riforme. Né dalle tentazioni di strappo da parte di Silvio Berlusconi. Guarda in faccia i senatori dem e li sfida a discutere insieme delle modifiche che vorrebbero apportare al ddl del governo. E aspetta al varco Berlusconi: "decida che vuole fare, noi non rovesciamo il tavolo". Ma tra i renziani si fa sempre più forte la tentazione di andare al voto anticipato.

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