il post sui social

"I sindacati sono il cancro dell'Italia": sindaco nell'Anconetano rischia il processo

Luca Paolorossi, primo cittadino di Filottrano, accusato di diffamazione, si difende: "Gli insulti li feci da cittadino"

05 Mar 2025 - 08:30
 © Facebook

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Per un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, prima che diventasse sindaco di Filottrano (Ancona), Luca Paolorossi, 52 anni, sarto e imprenditore, rischia un processo per diffamazione: sul social, il 16 gennaio 2024, si era rivolto ai sindacati scrivendo che Cgil-Cisl-Uil "sono il cancro d'Italia". Parole che avevano innescato la denuncia da parte della segretaria generale e legale rappresentante della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli, che si costituirà parte civile. Il 14 marzo è stata fissata ad Ancona l'udienza predibattimentale davanti alla giudice Francesca Pizii. In questa fase, ci sono ancora i margini per risarcire il danno e far ritirare la querela alla parte offesa, rappresentata dall'avvocato Matteo Catalani. 

La vicenda

 Paolorossi, che in quel periodo non era neanche entrato in campagna elettorale a seguito della quale sarebbe stato poi eletto sindaco nel giugno 2024, raccolse con il post, tuttora visibile, ben 58 like e sei commenti anche questi dal contenuto pungente. L'imprenditore pubblicò su Facebook una locandina dove si diceva che il risultato, dopo 60 anni di sindacato in Italia, era di avere "operai più poveri d'Europa e dirigenti sindacali più ricchi del mondo". Nella locandina erano riportate le tre sigle Cgil-Cisl-Uil e a corredo l'imprenditore aveva aggiunto di suo pugno proprie frasi, ammettendo di nutrire "un odio viscerale per i sindacati". E ancora: "Io non sto alle dipendenze di nessuno, per me il sindacato è il cancro d’Italia. Risultato dopo 60 anni di sindacato in Italia: Cgil, Cisl, Uil, abbiamo gli operai più poveri d’Europa e i dirigenti sindacali più ricchi". Ora, la parola al giudice.

Il post del sindaco di Filottrano

 Paolorossi sulla sua pagina Facebook replica così: "Vorrei solo ricordare che quando ho fatto il post era il 16 gennaio 2024 e non ero nemmeno candidato. Gli insulti li feci da cittadino e quindi il tutto non c’entra nulla con il mio incarico amministrativo. Chiedo scusa al giudice che sarà costretta ad affrontare questo argomento che non è altro che lo sfogo di una persona che è stata delusa dai sindacati. Comunque sono forti. Siamo in campagna elettorale e usano tutto pur di gettare fango ma io non mollo".

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