Il Pd cerca un candidato forte, ma deve incassare il "no" di Enrico Letta e lo scarso entusiasmo di David Sassoli. Intanto la Raggi è pronta a convincere gli scettici del M5s. Il sindaco di Milano Sala in visita da Beppe Grillo
Mentre Virginia Raggi, forte dell'appoggio di Beppe Grillo, è pronta alla battaglia per la rielezione al Campidoglio, in casa Pd e Centrosinistra si fa il punto sulle candidature. "Non ci penso proprio, ho altro da fare", afferma Carlo Calenda a Repubblica, in merito a una sua candidatura a sindaco di Roma, aggiungendo che "semplicemente non lo voglio fare". Zingaretti ancora alla ricerca di candidati forti, dopo il "no" di Enrico Letta.
"Sto facendo altro, sono impegnato con Azione", prosegue Calenda. "Puntate su Carlo Fuortes", dice il leader di "Azione". E sulla ricandidatura della Prima cittadina, Virginia Raggi, da lui definita la "seconda ondata'" afferma: "Mi riferivo agli effetti nefasti che produrrebbe sulla città. Mai vista una politica più incapace", sottolineando, per quanto riguarda i voti che prenderebbe "non più del 10%. I romani le preferirebbero persino un laziale". "Probabilmente - aggiunge - è una mossa per ottenere qualcosa in cambio. Tipo andare al governo".
Parole sferzanti che però non intimoriscono la Raggi che, incassato il "daje" di Beppe Grillo, è pronta a convincere i duri e puri del M5s che sembrano aver mal digerito la deroga al secondo mandato per la sindaca di Roma. Anche se l'ultima parola spetterà comunque alla base, con un voto sulla piattaforma Rousseau che potrebbe svolgersi in tempi record. La Raggi sembra al momento non avere avversari credibili provenienti dal Centrosinistra. Il Pd deve incassare il no Enrico Letta. Manca al momento un candidato forte insomma.
A Nicola Zingaretti i suoi chiedono comunque di preparare un'alternativa forte, con un nome che unisca il mondo progressista con quello del centrosinistra, ecologista e riformista per dare battaglia non solo ai Cinquestelle ma anche al centrodestra. Il segretario Pd però ha poco tempo e i nomi eccellenti paiono scarseggiare. Ad oggi dopo l'indisponibilità palesata da Enrico Letta ("Non sono romano, non mi candido"), si guarda a David Sassoli che tace ma non si è formalmente tirato indietro. Il suo è un "nì", forse strategico per non farsi bruciare a un passa dalla candidatura ufficiale.
Il sindaco di Milano Sala "pizzicato" in compagnia di Grillo - Intanto si registra l'incontro tra Grillo e il sindaco di Milano con Sala. I due "Beppe", da sempre in buoni rapporti, hanno passeggiato sulla spiaggia di Livorno, preso un po' di sole in terrazza e fatto quattro chiacchiere. Sala, è stato ospite assieme alla compagna del co-fondatore del M5S e di sua moglie nella loro villa a Marina di Bibbona. Si è trattato - hanno precisato - di un incontro "non politico. Solo un blitz vacanziero".
Stefano (M5s): "No Raggi-bis, commessi errori" "Prima di parlare di Raggi-bis mi sarebbe piaciuto avviare una seria riflessione interna e un ampio dibattito per discutere di cosa a Roma ha funzionato e cosa no, di quali e quanti errori sono stati commessi (perché ne sono stati commessi) e come evitare di ripeterli in futuro. Degli obiettivi raggiunti e quelli mancati". Così in un post su Facebook il consigliere capitolino M5s Enrico Stefano, presidente della commissione capitolina trasporti. spiega perché non appoggia un Raggi-bis.