Per il candidato del centrodestra "il governo non può pensare di non affrontare l'inefficienza dell'amministrazione centrale dello Stato scaricando gli oneri sugli enti locali"
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"Quando diventerò sindaco di Milano aprirò una vertenza importante e guiderò il movimento dei Comuni verso Palazzo Chigi". Lo ha detto il candidato del centrodestra Stefano Parisi, che tiene a precisare che "il governo non può pensare di non affrontare l'inefficienza dell'amministrazione centrale dello Stato, scaricando sugli enti locali oneri che non possono essere tollerati".
Parisi ha affermato che se "l'amministrazione di Milano ha raddoppiato le tasse in questi 5 anni è stato anche perché c'è stato un patto di stabilità che ha fatto soffrire tutti i Comuni e nel quale Milano non ha avuto nessun ruolo".
Infatti, ha ricordato "i Comuni che hanno gestito gli accordi con il governo centrale sono stati i Comuni di Bologna e di Torino con assoluta assenza di Milano" e invece, ha sostenuto, "Milano deve assolutamente prendere in mano il suo destino e affrancarsi, avere un rapporto più autorevole con Roma".