Il sottosegretario indagato per corruzione ribadisce di essere innocente e confida che la sua posizione "possa essere archiviata in tempi brevi"
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Armando Siri, il sottosegretario alle Infrastrutture indagato per corruzione, è pronto a dimettersi se non dovessero arrivare novità dai pm entro 15 giorni. "Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente. Confido che, una volta sentito dai magistrati, la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere a breve, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato", ha detto.
"Qualora tutto ciò non dovesse accadere, farò un passo indietro non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro", ha sottolineato Siri.
"Ho sempre agito nel rispetto della legge e delle istituzioni e non ho nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza", ha proseguito il sottosegretario. "Fin dal primo momento ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione".