La Lega si divide sull'incursione in un centro per migranti
© agenzia
L'incursione in un centro migranti a Como è stata opera di skinhead o di "ragazzi"? La politica si dà battaglia su questo interrogativo. Da sinistra arriva anche la condanna di Veltroni che evoca una manifestazione di piazza contro "l'onda nera", a destra le due anime della Lega si confrontano. Dopo Maroni, Bossi invita Salvini a prendere le distanze "Il mondo è pieno di matti - dice - quei voti la Lega non deve cercarli. Io sono di una famiglia di antifascisti, combattenti non chiacchieroni". Renzi "plaude" al Senatur ma Salvini tira dritto: "Per buonisti, sinistri e giornalisti il problema sono dieci ragazzi di destra che leggono un volantino. Per me invece sono le migliaia di clandestini che picchiano, rubano, stuprano".
La Lega non arretra - Il segretario della Lega tiene il punto: "Per buonisti, sinistri e giornalisti - dichiara Matteo Salvini - il problema dell'Italia sono dieci ragazzi di destra che leggono un volantino. Per me invece il problema sono le migliaia di clandestini che picchiano, rubano, stuprano". Dalla Lega sottolineano che le parole di Salvini non sono una replica a Bossi, ma portano alla luce una frattura nel partito. Salvini replica rilanciando una manifestazione, il 10 dicembre a Roma, "per il rispetto delle regole, ordine, espulsioni, tranquillità e immigrazione sotto controllo", ma poi precisa - rispondendo a distanza a Bossi - che a lui non interessa l'appoggio degli estremisti: "Non cerco quei voti, (quelli dei naziskin ndr) vorrei parlare di vita reale. Fascismo e comunismo sono stati archiviati dalla storia, io sono sempre stato contro la violenza, se ne parla per nascondere i problemi veri".
Veltroni "chiama" la piazza - "Nutro una profonda inquietudine sul futuro della democrazia. Si stanno creando condizioni politiche e persino antropologiche per le quali la più grande conquista del Novecento, costata il sangue di Auschwitz e la prova dei gulag, e cioe' la democrazia, può essere rimessa in discussione". Questo il commento a "Repubblica" di Walter Veltroni, che ha suggerito a Renzi l'idea di convocare a Como, una manifestazione, preoccupato da "un'onda nera", che "sta squassando l'occidente": "Ci sono momenti della storia in cui i cittadini non possono essere spettatori ma devono mobilitarsi con volonta' e coscienza. La bandiera nazista nella caserma dei carabinieri dimostra che dobbiamo vigilare anche su chi la democrazia dovrebbe difenderla. Spero davvero che le forze democratiche e di sinistra vogliano dare un segno di unita' sui valori fondamentali".
La posizione di Renzi - Alla chiamata di Veltroni risponde via Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi: "Chi lo avrebbe mai detto? Alla fine persino Umberto Bossi deve spiegare a Salvini che con le provocazioni dei Naziskin non si scherza: adesso che glielo ha detto il Senatur, speriamo lo capisca. Rinnovo l'invito sabato prossimo a Como. Chi nega la storia, nega il futuro. #avanti", aggiunge.
Chi lo avrebbe mai detto? Alla fine persino Umberto Bossi deve spiegare a Salvini che con le provocazioni dei Naziskin non si scherza: adesso che glielo ha detto il Senatur, speriamo lo capisca. Rinnovo l'invito sabato prossimo a Como. Chi nega la storia, nega il futuro #avanti
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 2 dicembre 2017