Continuano gli attacchi dei cinque stelle sul blog di Grillo al presidente della Repubblica. Le opzioni da votare sono quattro. Gli iscritti sono stati oltre 20mila
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"Qual è stato l'atto più grave compiuto dal presidente Napolitano?". Lo scrivono sul blog di Beppe Grillo i parlamentari M5S lanciando un sondaggio. I cinque stelle propongono quattro opzioni da votare: "Il suo governo delle larghe intese"; "la distruzione delle intercettazioni nella trattativa Stato-mafia"; "Il suo silenzio nel 1997, da ministro degli Interni, sulla Terra dei Fuochi"; e per finire "la marcia al ritmo dell'austerity verso l'Europa".
L'articolo, che lancia il sondaggio firmato da M5S Senato news, prosegue, senza riserve, attaccando: "Napolitano non è esente da errori, anche gravissimi, che inficiano la credibilità e la fiducia dei cittadini. Errori che non possono essere consentiti, in particolare quando rappresentano sudditanza a poteri stranieri, pesanti ingerenze sul governo, occultamento fonti giudiziarie". Ma non solo, i grillini continuano: "Il presidente della Repubblica, detto anche il sovrano o re Giorgio, ormai da anni si comporta come se fosse il capo assoluto del governo. In particolare, ha accettato il suo secondo mandato proprio a condizione di poter gestire col pugno di ferro i vertici delle istituzioni, Parlamento incluso".
Per il 60% degli iscritti l'atto peggiore è stato la distruzione dell'intercettazioni - A votare il sondaggio sono stati oltre 20mila iscritti al M5S come segnala il blog di Beppe Grillo. Per il 60% dei quali "l'atto più grave è rappresentato dalla richiesta di distruzione delle intercettazioni tra il Presidente della Repubblica e Nicola Mancino nell'ambito della cosiddetta trattativa Stato-Mafia". Mentre per il 59% "è stato grave il silenzio di Napolitano quando nel 1997 vennero secretate le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone alla Commissione parlamentare sui rifiuti relative al disastro criminale e ambientale nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Napolitano che allora ricopriva il ruolo di Ministro degli Interni non mosse un dito pur sapendo tutto, e tacque per i 16 anni successivi". Il 43,04% invece "ritiene gravi le sue responsabilità nella marcia forzata condotta al ritmo dell'austerity verso una unificazione europea in nome delle banche e della spoliazione dei diritti politici di mezzo miliardo di cittadini". Infine il 29,13% "ritiene una grave colpa il fallimento del governo delle larghe intese, da lui fortemente voluto, decimato dalle dimissioni di ministri inadeguati".