Se le elezioni si svolgessero oggi gli elettori si pronuncerebbero così: l'Unione europea non piace ma non vogliono abbandonare Bruxelles
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Se si tornasse a votare per le Politiche, le urne portebbero diverse novità. La Lega, comunque in grande crescita rispetto al 4 marzo, è però in flessione nelle ultime settimane: il partito del segretario Matteo Salvini, infatti, scende dal 32,8% di gradimento all'attuale 31,2%, mentre avanza di pochissimo il M5s (dal 25,3% al 25,5%); il Movimento fondato da Beppe Grillo, però, lo scorso marzo ottenne il 32,5% dei consensi. Il dato più vistoso del sondaggio realizzto da Tecnè per Tgcom24 è il recupero di punti da parte di Forza Italia e Partito democratico: la formazione guidata da Silvio Berlusconi balza dal 10,8% al 12%, mentre il Pd recupera mezzo punto (dal 17,1% al 17,6%).
La gestione dei flussi migratori piace al 45% degli intervistati, mentre le famiglie non si sentono abbastanza sostenute (25%).
Piace la linea dura adottata dal ministro Salvini sul tema dell'accoglienza dei migranti: secondo il 66% del campione ha fatto bene a respingere le navi e a ingaggiare un braccio di ferro con l'Unione europea.
Istituzione quest'ultima, nella quale gli italiani non si sentono rappresentati a sufficienza ma tuttavia resta imprescindibile: solo il 25% di chi ha risposto al sondaggio Tecné vorrebbe un divorzio da Bruxelles.
Delle misure finora adottate dall'esecutivo, il reddito di cittadinanza è promosso dal 31%, mentre la riforma della legge Fornero con la conseguente introduzione della cosiddetta "quota 100" riscuote soltanto il 39% di promozioni. La flat tax per le partite iva e il sostegno alle imprese sono approvate solo da un elettore su quattro (25%).