Polemiche dopo l'ipotesi di abbandonare la missione da parte della Germania. Frena la Merkel: "Da noi impegno ad andare avanti"
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Dopo l'annuncio di Berlino di voler interrompere la partecipazione alla missione Sophia contro i trafficanti dei migranti, il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, minaccia l'addio anche da parte del nostro Paese. "Sophia - spiega - ha come ragione di vita che tutti gli immigrati soccorsi vengano fatti sbarcare solo in Italia. Accordo geniale sottoscritto dal Governo Renzi, non so in cambio di cosa. O cambiano le regole o finisce la missione". Di Maio rincara la dose: "La missione deve continuare ma se gli altri Paesi del Mediterraneo aprono i porti. Iniziamo a portare i migranti a Marsiglia". Ma la Merkel frena: impegno a proseguire.
Conte: "Senza rilancio Ue faremo da soli" - Dure le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che sulla questione migranti ha spiegato: "Noi ci stiamo battendo da mesi, nessuno vuole realmente pervenire a sforzi comuni per un meccanismo realmente europeo". Il premier ha poi aggiunto: "Benissimo, allora diciamocelo, a quel punto ognuno persegue interessi nazionali, noi in Italia stiamo facendo da soli e la nostra politica, come vedete con gli sbarchi, sta raggiungendo dei risultati".
Moavero: "L'Italia non ha mai chiesto la chiusura di Sophia" - A chiarire la posizione del governo è intervenuto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. "L'Italia non ha mai chiesto la chiusura di Sophia - ha detto -. Ha chiesto che siano cambiate, in rigorosa e doverosa coerenza con le conclusioni del Consiglio Europeo di giugno 2018, le regole relative agli sbarchi delle persone salvate in mare". Gli accordi dell'aprile 2015, ha poi sottolineato una nota della Farnesina, prevedono che i migranti siano sbarcati sempre in Italia, mentre il Consiglio Europeo del giugno scorso ha esortato gli Stati Ue alla piena condivisione di tutti gli oneri.
Ue: "Siamo pronti a chiudere Sophia" - L'Unione europea fa sapere da parte sua di essere pronta a chiudere l'operazione navale. Fonti vicine all'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Federica Mogherini precisano che Sophia aveva portato l'Ue nel Mediterraneo, dove l'Italia prima era sola, ma se Roma adesso vuole chiuderla, per Bruxelles si può procedere.
"L'operazione è stata ed è ancora un'eccellenza della politica di difesa europea - spiegano le fonti -. Ha contrastato il traffico di esseri umani nel Mediterraneo fino quasi a fermarlo del tutto, addestrato la guardia costiera libica e salvato vite umane. Sophia ha portato tutta l'Unione europea nel Mediterraneo, dove l'Italia era sola prima del 2015. Se oggi l'Italia, che ha il comando e il quartiere generale dell'operazione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla".
Tajani: "Tenere Sophia, ma modificarla" - Secondo il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, la missione è di interesse nazionale e "va conservata, si può modificare, rafforzare ma bisogna costringere tutti i Paesi europei ad essere parte di un'azione contro l'immigrazione. Deve esserci più solidarietà da parte degli altri Paesi dell'Ue". E aggiunge: "L'immigrazione non è una questione che riguarda solo il sud e non è neanche una questione che riguarda solo la Germania quando si tratta dei profughi siriani".
Berlino: "Impegno a proseguire". "Il governo tedesco s'impegna al livello europeo perché la missione Sophia possa andare avanti". Lo ha detto la portavoce di Angela Merkel, Martina Fietz, rispondendo a una domanda sulla decisione del governo tedesco di sospendere l'invio delle navi nella missione Sophia. Un portavoce del ministero della Difesa tedesco ha inoltre aggiunto che "se ci saranno le condizioni per ripristinare il compito principale della missione Sophia, e cioè il contrasto ai trafficanti di uomini, la Germania è pronta a mandare di nuovo le sue navi".
Legittima la richiesta dell'Italia di ripartire i migranti - Rispondendo a una domanda sulla richiesta di Matteo Salvini di cambiare le regole di Sophia, un portavoce del ministero degli Esteri ha spiegato che Berlino ha "sempre trovato legittima" la posizione di chi chiede una migliore distribuzione dei profughi, in relazione alla "richiesta di solidarietà europea", e il governo tedesco si è speso a livello europeo perché questo principio generale venga accettato e ha dato la sua disponibilità.