L'allarme arriva dal Garante dei detenuti e dalla Guardasigilli: recluse 53.661 persone per una capienza di 47.445
Istituto penitrenziario © Ansa
Torna ad aumentare il sovraffollamento dei penitenziari italiani, dopo il calo registrato nel 2020. A segnalare il fatto in Parlamento, il Garante dei detenuti Mauro Palma, che ha presentato, alla presenza della ministra Marta Cartabia, la Relazione annuale sulle carceri. Il problema dell'eccessivo affollamento dei detenuti “desta nuovamente preoccupazione”, ha confermato la ministra della Giustizia.
Dopo il boom a inizio 2020 e il successivo calo, il problema sembra riproporsi. La Guardasigilli ha sottolineato come il sovraffollamento sia una questione “da affrontare su una pluralità di fronti” e che siano da valutare misure alternative alla detenzione, soprattutto nei casi di “pene detentive brevissime”, che attualmente risultano essere 1212, come riportato nella Relazione del Garante dei Detenuti.
Attualmente nelle carceri italiane sono recluse 53.661 persone, a fronte di una capienza di 47.445. Siamo lontani dalla quota 60mila, registrata nel picco dell’anno scorso, ma la situazione desta comunque allerta, in particolare nella situazione post-pandemica. “Complessivamente, il sistema penitenziario ha retto all’impatto del contagio” ha sottolineato Mauro Palma ma per il presidente della Camera, Roberto Fico, un intervento è necessario: “La pandemia ha confermato le gravissime carenze del sistema penitenziario italiano, non compatibili con la dignità della persona e il fine rieducativo della pena”.
La prospettiva, adesso, guarda al Recovery Plan. La ministra Cartabia ha, infatti, ricordato che saranno numerosi gli interventi sull’edilizia e l’architettura penitenziaria.