Il leader leghista: "Pronto ad andare da Mattarella". La condanna di Angelo Peveri per tentato omicidio è stata di recente confermata in Cassazione: non fu un caso di legittima difesa
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E' polemica per la visita in carcere a Piacenza di Matteo Salvini ad Angelo Peveri, l'imprenditore condannato, insieme a un suo dipendente, per il tentato omicidio di uno dei tre romeni sorpresi a rubare, nell'ottobre del 2012, nel suo cantiere. Peveri ferì l'uomo gravemente con un colpo di fucile. Il suo non fu un caso di legittima difesa. Salvini: "Non doveva andare in carcere, pronto ad andare da Mattarella". Anm: "Delegittima i magistrati".
"Angelo Peveri è un uomo che ha lavorato per cinquant'anni e trascorrerà ingiustamente la sua terza notte in carcere lontano dalla famiglia - ha sottolineato Salvini -. La sensazione che qualcosa non è giusto e non funzioni. Che sia in galera un imprenditore che si è difeso dopo cento furti e rapine e sia fuori un rapinatore in attesa di un risarcimento dei danni significa che bisogna cambiare presto e bene le leggi. Cercheremo di fare di tutto perché stia in galera il meno possibile. Dal mio punto di vista non avrebbe dovuto nemmeno entrarci in carcere".
Anm: "Salvini delegittima la magistratura" - "Le decisioni in merito alle modalità e alla durata di una pena detentiva spettano non al Ministro dell'Interno, che ha fatto visita a un detenuto condannato con sentenza passata in giudicato, ma solo alla magistratura, che emette le sentenze in modo rigoroso e applicando le leggi dello Stato". Lo ha sottolineato l'Anm, rilevando che ogni tentativo di stravolgere le regole "delegittima il sistema giudiziario".
"Ogni tentativo di stravolgere queste regole rende un cattivo servizio e veicola una messaggio sbagliato ai cittadini, viola le prerogative della magistratura, delegittima il sistema giudiziario ed è contrario allo Stato di diritto e ai principi costituzionali, al cui rispetto dovrebbero concorrere tutti, specialmente chi ricopre importanti incarichi di governo".