legge severino e dintorni

Elezioni, De Luca: deciderà il popolo "Se verrò eletto, non sarò sospeso"

Il candidato del Pd a Governatore della Campania non teme la legge Severino. Renzi studia un piano di "non intervento". Ma c'è anche l'ipotesi di una sospensione "naturale" in caso di vittoria

28 Mag 2015 - 15:38
 © ansa

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Come sempre si mostra tranquillo. Tutto il polverone sollevato dalla sua candidatura a Governatore della Campania non gli toglie sicurezza: "Come dice Renzi, chi vince governa". Vincenzo De Luca, l'ex sindaco di Salerno del Partito democratico, è sicuro che in ogni caso la legge Severino sarà un problema risolvibile. Sa che il governo sta studiando un piano di "non intervento" il più indolore possibile. E assicura: "Non sarò sospeso".

"Nessun timore di essere sospeso" - Spiega infatti il candidato del centrosinistra che "il problema della Severino è superato perché la legge non è applicabile per chi viene eletto per la prima volta. Quindi non verrò sospeso". E aggiunge: "Questa è la mia opinione, suffragata da giuristi che ritengono che la legge non può essere applicata a chi viene eletto per la prima volta".

Il piano di "non intervento" - D'latra parte, si parla anche del piano di "non intervento" di Palazzo Chigi. Consisterebbe nel lasciare che si arrivi a una sospensione "naturale" di De Luca, nel caso di una sua vittoria. Tutte le soluzioni comunque portano a Roma e a Matteo Renzi. Per la stessa legge Severino, infatti, il presidente del Consiglio su relazione del prefetto e sentito il ministro degli Interni, deve procedere alla sospensione immediata per 18 mesi dell'amministratore condannato.

Ipotesi modifica della legge - In alternativa la legge Severino può sempre essere modificata (è stata ventilata l'ipotesi di un decreto), almeno nella parte in cui inibisce le cariche elettive anche ai condannati in primo grado per abuso d'ufficio. Sarebbe questo l'auspicio dello stesso De Luca, che in un'intervista al Corriere della Sera, non nasconde qualche perplessità sull'impianto del provvedimento: "Col casino di norme che c'è non sai mai se stai violando qualcosa. Ma Santo Iddio, ci sarà una differenza tra l'errore amministrativo e il reato penale? Con l'accusa di abuso d'ufficio puoi buttare nel calderone tutto".

E la terza via: sospensione "ritardata"
- E poi c'è una terza via, che pare sia quella più caldeggiata da Renzi e tuttora allo studio dei tecnici. Si tratta di un "non intervento", o meglio di un piano di sospensione ritardata (almeno 30 giorni), così che De Luca, in caso di vittoria, possa comunque avere il tempo di nominare il suo vice e formare il Consiglio regionale. I tempi sarebbero tutti gestiti da Palazzo Chigi e intanto la Regione andrebbe avanti con il "reggente" fino alla sentenza della Consulta. Un escamotage per salvare capra e cavoli insomma: e cioè sia la guida della Campania che resterebbe nelle mani del Pd, sia la credibilità del governo, che si atterrebbe comunque alla legge, magari con qualche ritocchino sui tempi.

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