Voto, Matteo Renzi: "Non è un test su di me" "Dopo le riforme guerra in Ue ad austerity"
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"Sono ottimista come sempre, ma le elezioni locali hanno valenza locale", ha detto il premier. Fi: "Rotto silenzio elettorale, procura di Trento intervenga"
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"Non è un test su di me. Le elezioni locali hanno valenza locale". Lo ha detto Matteo Renzi, sottolineando comunque di essere "ottimista come sempre". Il premier ha poi dettato l'agenda del suo governo per i prossimi mesi: "A settembre, quando avremo finito di fare le riforme, inizieremo una battaglia contro l'austerity con una determinazione che non immaginate". E ha poi aggiunto: "Non dico che andremo a fare casino in Europa, ma ci si avvicina".
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"Voto non è sempre un sondaggio sul governo" - "Se ogni volta il voto è un sondaggio sul gradimento del governo finisce, ad esempio con le europee, che si mandano in Europa persone che stanno lì solo perché sono più o meno amiche del capo del governo o dell'opposizione", ha affermato il presidente del Consiglio al Festival Economia di Trento. "Faccio un appello, e parlo di europee visto che sono in silenzio elettorale, abituiamoci a pensare che il voto serve per quello per cui si vota".
"Voglio affrontare la riforma della P.a." - "Quella che mi fa più paura, ma ho più voglia di affrontare, è la riforma della pubblica amministrazione", ha dichiarato. "Questo - ha detto - è un problema di dignità per le italiane e gli italiani".
"Sforamento non solo questione debito pubblico" - "E' anche una questione di debito pubblico. Adesso il quadro sta cambiando. C'è il problema debito, ma è più ampio: non si taglia su spesa corrente, ma sugli investimenti, quindi la crescita si abbassa e a sua volta cresce il debito e parte un circolo virtuoso, ricominciando a tagliare". ha sottolineato il premier a proposito dello sforamento dei conti. "L'Italia aveva bisogno di recuperare credibilità - ha aggiunto -. Non c'è più problema 3%, ma del fiscal compact, votato anche da Brunetta, anche se non se n'è accorto".
"Certa finanza ha bloccato il Paese più della politica" - "La finanza, il capitalismo "di relazione, la classe dirigente dell'economia ha contribuito a tenere bloccato il sistema più della politica", ha proseguito. "Nessuno - ha detto - si può sentire assolto, perché c'è una parte che ha pensato di gestire i giochi finanziari lontani dall'economia reale".
"Sinistra è sinistra se crea posti di lavoro" - "La sinistra - ha poi sottolineato Renzi - è sinistra se crea posti di lavoro". Un lavoro pagato meno, la domanda? "Dov'è che si paga meno il lavoro in Italia? E' il costo per l'imprenditore - ha risposto - che è diminuito, ma al lavoratore non è costato un centesimo e con gli 80 euro si sono dati soldi a chi guadagnava meno". Falso, per il premier, anche che i contratti sono peggiorati. "Con i contratti a tutele crescenti non c'è solo trasformazione, come dice qualcuno da precari a stabili, ma anche se così fosse, non significa peggiorare".
"Non si creano posti di lavoro andando in tv" - "Bisogna non aver paura di chi crea posti di lavoro e se Marchionne li crea non si può attaccarlo perché è antipatico, bisogna dire grazie alla Fiat. Questa è la differenza tra la sinistra che chiacchiera e quella che fa le cose", ha detto ribadendo che "i posti di lavoro non si creano andando nei talk show" come fa "certa sinistra".
Fi: "Rotto silenzio elettorale, procura di Trento intervenga" - Dopo l'intervento del premier "Il Mattinale", la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, chiede che "la Procura di Trento intervenga". "La rottura del silenzio elettorale con manifestazioni dirette o indirette di propaganda è punito fino a un anno di carcere. Intervenire in pubblico irridendo un leader dell'opposizione è - quantunque di bassa lega - propaganda elettorale evidente", si legge in una nota.