Con queste regole Silvio Berlusconi ha costruito un impero. Come recitano diligentemente le schede degli archivi giornalistici. Nel 1960 inizia l'attività nel settore dell'edilizia. Costruisce molte residenze a Milano e poi interi centri residenziali e commerciali diventando il primo operatore italiano del settore.
Dopo il Centro Edilnord realizza Milano 2, Milano 3 e il Girasole. Nel 1978 inaugura Telemilano, la televisione via cavo di Milano 2, che presto comincia a trasmettere su tutta la Lombardia. Nel 1980 fonda Canale 5, la prima rete televisiva privata nazionale, cui si aggiungono Italia 1 nel 1982 e Rete 4 nel 1984. Il successo conseguito in Italia gli consente di sviluppare varie iniziative, inserite, come tutte le altre società, nell'ambito della holding capogruppo Fininvest, fondata nel 1978. Diffonde così la televisione commerciale in Europa: in Francia La Cinq (1986), in Germania TelefOnf (1987), in Spagna Telecinco (1989). Nel 1989 entra nella Mondadori e diviene il principale editore italiano nel settore dei libri e dei periodici. Con la Medusa e con Cinema 5 diventa anche il primo produttore e distributore cinematografico italiano.
Il Gruppo Fininvest, con le società Mediolanum e Programma Italia, sviluppa anche una forte presenza nel settore delle assicurazioni e della vendita di prodotti finanziari. In breve, diventa il secondo gruppo privato italiano.
"Quando un imprenditore - spiega Berlusconi - entra in un settore nuovo, tutti i protagonisti di quel settore e i soliti soloni lo guardano con diffidenza e molti ne sorridono. Quando entrai nell'edilizia e intorno alle case costruivo, asili, scuole, chiese, impianti sportivi, centri di ricreazione e mi preoccupavo della qualità della vita degli abitanti e dell'ambiente che li circonda, mettendo a dimora alberi a centinaia, i vecchi costruttori fecero questa previsione: 'quello lì non può durare, poverino fallirà! Perché non capisce che così non si guadagna, che non si devono viziare così gli acquirenti'. Quando entrai nella televisione tutti si misero a dire: 'Ma come può uno che viene dall'edilizia darsi alla grande informazione pensando di reggere alla concorrenza della Mondadori, della Rizzoli, della Rusconi?'. E tutti si fecero delle gran risate.