In molte delle città chiamate al voto si torna al "classico" scontro centrodestra-centrosinistra. Il primo schieramento è in testa a Genova e Verona. Affluenza in calo
Il M5s resta fuori dai testa a testa delle principali città al voto, dove al ballottaggio si è tornati al "classico" scontro centrodestra-centrosinistra. A Palermo ormai certa la riconferma al primo turno del candidato di centrosinistra Leoluca Orlando (oltre il 45%). Affluenza in calo rispetto alle precedenti tornate omologhe: ha votato infatti il 60,07% degli aventi diritto.
La doccia fredda del M5s - Doccia fredda per il M5s: secondo i dati ancora non definitivi, i pentastellati sarebbero infatti fuori dal ballottaggio nei capoluoghi di Regione: Genova (dove Beppe Grillo giocava in casa e si è reso protagonista della scelta del candidato Luca Pirondini, cestinando con un "fidatevi di me" Marika Cassimatis scelta dalla rete), L'Aquila e Catanzaro.
Il successo di Leoluca Orlando a Palermo - Per l'altro capoluogo di Regione al voto, Palermo, la corsa alla poltrona di primo cittadino si sarebbe chiusa già al primo turno con la riconferma di Leoluca Orlando, dato a oltre il 45% (in Sicilia vince chi arriva al 40%).
A Genova è in testa il centrodestra con Bucci - Il candidato sindaco del centrodestra, Marco Bucci, ha conquistato il ballottaggio per la carica di sindaco di Genova con oltre il 38% dei voti, staccando di oltre 5 punti percentuali il candidato del centrosinistra Gianni Crivello, che ha ottenuto il 33,4% delle preferenze. "E' un risultato storico - ha dichiarato Bucci -. Genova ha voglia di cambiare, di diventare una città moderna che pensa al futuro, una città che può essere la prima città del Mediterraneo. I genovesi vogliono cambiare e questo è il segnale più importante". "Finisce il primo tempo di una partita giocata, come immaginavamo, sul filo del rasoio", ha commentato Crivello.
Verona, ballottaggio Sboarina-Bisinella - A Verona il centrodestra rompe con il sindaco uscente Flavio Tosi, che ha appoggiato la candidatura della sua compagna Patrizia Bisinella (senatrice del gruppo Fare, ha ottenuto il 23,62% dei voti). A primeggiare è il candidato del centrodestra Federico Sboarina, che porta a casa il 29,3% delle preferenze. La candidata del centrosinistra Orietta Salemi non è andata oltre il 22,4%.
Padova, ballottaggio Bitonci-Giordani - Ballottaggio a Padova tra Massimo Bitonci, sindaco leghista uscente sostenuto dal centrodestra, e il candidato del centrosinistra Sergio Giordani. Il primo ha conquistato il 40,2% dei voti, Giordani il 29,3%. A seguire Arturo Lorenzoni, alla guida di una coalizione civica dell'area di centrosinistra (22,8%). Il candidato del M5S Simone Borile ha ottenuto il 5,3% delle preferenze. Al ballottaggio anche gli altri due comuni padovani sopra i 15mila abitanti, Abano e Vigonza. Centrodestra in testa anche a Padova, dove il candidato Massimo Bitonci ottiene oltre il 40% dei voti. Se la vedrà il 25 giugno con Sergio Giordani, candidato per il centrosinistra.
Lampedusa: vince Martello, sconfitta Giusi Nicolini - A Lampedusa vittoria netta di Salvatore "Totò" Martello che, con 1.566 voti, ridiventa sindaco di Lampedusa e Linosa dopo quindici anni. Secondo arrivato è Filippo Mannino, che andrà all'opposizione dopo aver raggiunto il traguardo dei 1.116 voti. Terza e fuori dall'amministrazione il sindaco uscente, Giuseppina Nicolini, che con 908 preferenze non è riuscita ad ottenere consiglieri di opposizione. Quarta ed ultima l'ex senatrice Angela Maraventano, che è riuscita a racimolare appena 231 voti.
Il ritorno allo scontro centrodestra-centrosinistra a L'Aquila e Catanzaro - "L'esclusione" del M5s riporta al "classico" ballottaggio centrodestra-centrosinistra nelle principali città: succede a L'Aquila, dove, dopo due mandati di Massimo Cialente, se la vedranno Americo Di Benedetto, candidato del centrosinistra (dato al 44-48%) e Pierluigi Biondi, di centrodestra (dato al 41-45%) e dove il M5S con Fabrizio Righetti si ferma a un risultato a una cifra (tra il 4 e l'8%).
A Catanzaro il secondo turno dovrebbero giocarselo il sindaco uscente, Sergio Abramo del centrodestra, (dato tra il 40 e il 44%) e il candidato del Pd, Vincenzo Antonio Ciconte, (tra il 28 e il 32%). Sembra sfumare invece il sogno di Nicola Fiorita, sostenuto da liste civiche e di sinistra, tra il 21 e il 25%.
Parma e il caso Pizzarotti - Il M5s piange poi anche a Parma, definita esattamente cinque anni fa da Beppe Grillo "la Stalingrado d'Italia", in quanto primo Comune amministrato dai grillini. Nel centro emiliano l'ex Federico Pizzarotti, espulso dal comico genovese, è in testa con il 37% e sfiderà Paolo Scarpa, candidato del centrosinistra (al 29%).
Pizzarotti: risultato storico da soli a ballottaggio - "Voglio dire grazie ai Parmigiani che hanno creduto in un progetto nuovo, civico e libero. Arrivare al ballottaggio da soli è un risultato storico, che dimostra la forza del nostro gruppo, unito da valori e non dagli interessi. Adesso c'è bisogno di tutti per continuare a crescere". E' quanto scrive sulla sua pagina Facebook Federico Pizzarotti.
Affluenza in forte calo, a votare solo il 60,07% degli aventi diritto - Affluenza in forte calo in questo turno di elezioni comunali per eleggere consigli e sindaci di 1.004 città. A votare è andato solo il 60,07% degli aventi diritto: nel 2012, alla stessa ora, nelle omologhe aveva votato il 66,85%. Lo scorso anno, il 6 giugno del 2016, alle comunali aveva votato il 62,14% degli aventi diritto.
Affluenza, i migliori e i peggiori Comuni - Tra i 21 capoluoghi di Provincia, l'affluenza è andata oltre il 70% a Lecce , a Frosinone e a Rieti. Alta l'affluenza anche a Catanzaro dove ha votato il 72,50%. A Genova meno della metà degli elettori aventi diritto è andata a votare: il 48,38% Bassa l'affluenza anche a Como (49,12%) e a Parma (53,68%); meglio il 58,52% di Taranto. Buona l'affluenza a l'Aquila, dove ha votato il 67,77% degli aventi diritto.