STANZIATI 30 MILIONI ANNUI

Dl Genova: lo Stato metterà i soldi per la ricostruzione se Autostrade ritarda

Il governatore ligure, Giovanni Toti: "Restano tutti i dubbi che avevamo, fondi insufficienti"

27 Set 2018 - 20:06
 © ansa

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Nel caso in cui Autostrade non pagasse o ritardasse le spese di ricostruzione del ponte Morandi sarà lo Stato ad anticiparle, attingendo al Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale. Lo prevede la bozza finale del decreto Genova. La spesa autorizzata per il meccanismo di anticipazione ammonta a 30 milioni annui per il periodo dal 2018 al 2019.

Ricostruzione ponte, stop ad Autostrade - La ricostruzione del ponte sarà affidata dal commissario straordinario ad "uno o più operatori", escludendo Autostrade per l'Italia, si specifica nella bozza finale. Gli operatori non dovranno avere "alcuna partecipazione diretta o indiretta in società concessionarie di strade a pedaggio, o siano da quest'ultime controllate o ad esse collegate". A questo punto viene inserita un'aggiunta: "Anche al fine di evitare un indebito vantaggio competitivo nel sistema delle concessioni autostradali".

Per Genova altri 20 mln nel biennio 2018-19 - Il governo stanzia altri 20 milioni di risorse che verranno trasferite alla contabilità speciale intestata al Commissario delegato. "La contabilità speciale intestata al Commissario delegato per l'emergenza", che in base all'ordinanza del 20 agosto disponeva di 33,5 milioni, "è integrata di 9 milioni di euro per l'anno 2018 e 11 milioni di euro per l'anno 2019", si legge nel testo. Le risorse sono coperte con l'uso del Fondo per le emergenze nazionali.

Cassa integrazione per massimo 12 mesi - Il decreto Genova reintroduce, in deroga agli art. 4 e 22 del Jobs Act, la Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) per cessazione di attività. La misura potrà essere autorizzata "sino ad un massimo di 12 mesi complessivi per gli anni 2019 e 2020". Il decreto specifica: la "sostenibilità" dell'onere finanziario per la copertura sarà "verificata in sede di accordo governativo". "Qualora dal monitoraggio emerga che è stato raggiunto o sarà raggiunto il limite di spesa, non possono essere stipulati altri accordi.

Per aiuti imprese tetto 5 mln - Un tetto complessivo di 5 milioni di euro per il 2018 per gli aiuti a favore delle imprese danneggiate dal crollo del ponte. Nel testo del provvedimento è confermato che alle imprese danneggiate, nonché ai professionisti, artigiani e commercianti con sede o unità locale nella zona del crollo, è "riconosciuta a domanda una somma fino al 100%" del decremento del fatturato "e nel limite massimo di 200mila euro". La novità è al comma 2 dell'articolo 4: "I criteri e le modalità per l'erogazione delle somme, nel limite complessivo di 5 milioni di euro per l'anno 2018, sono stabiliti dal Commissario delegato, che provvede a valere sulle risorse disponibili sulla contabilità speciale per l'emergenza".

Niente fondi per il Terzo Valico - Nella bozza del dl non compaiono più i fondi per il Terzo Valico dei Giovi. Nel testo non c'è il comma 3 dell'articolo 16, che prevedeva di assegnare al sesto lotto del Terzo Valico 791 milioni di euro ad integrazione del finanziamento già disponibile. In una precedente bozza su questo comma era indicata la contrarietà del ministero delle infrastrutture e trasporti.

Commissario avrà squadra di 20 persone - Per le spese della squadra commissario straordinario che si occuperà della ricostruzione vengono messi a disposizione per il prossimo triennio 4,5 milioni di euro complessivi (suddivisi in 1,5mln per il 2018, 1,5mln per il 2019 e 1,5mln per il 2020). Il commissario avrà a disposizione un contingente massimo di personale pari a venti unità, di cui 19 unità di personale non dirigenziale e una unità di personale dirigenziale di livello non generale.

Toti: "Restano tutti dubbi che avevamo" - "Mi pare che nell'impostazione generale restano tutti i dubbi che avevamo all'inizio, ma anche le soddisfazioni per alcune voci che ci sono". Così il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Esistono una zona franca urbana, alcuni risarcimenti, una attenzione per il porto di Genova, ma mi sembrano tutti e tre ampiamente sotto-finanziati. La dotazione finanziaria è largamente insufficiente per tutto quello che c'è da fare".

"Rischio ricorsi e scarsa velocità" - "Restano tutti i dubbi sul famoso articolo 1, ovvero chi costruisce il ponte, le dotazioni del commissario straordinario, l'interlocutore che questo dovrà avere". "Resto dell'idea - ha commentato Toti - che sia un impianto che si presta non solamente a una grande confusione di ricorsi giudiziari ma anche che non predilige la velocità di realizzazione".

Ricevuta la bollinatura - Il decreto Genova, dopo aver avuto la bollinatura, è al vaglio del Quirinale. Era stato lo stesso vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, a darne notizia. Si tratta, aveva spiegato Di Maio anticipando la bozza diffusa poi giovedì sera, "di un decreto più ampio", in cui "ci sono le misure per il Centro-Italia e la cassa integrazione per cessazione di attività per i lavoratori di Bekaert".

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