I ballottaggi delle amministrative per l'elezione dei sindaci di 67 città: a Reggio Calabria vince Falcomatà, Matera ai 5 Stelle, a Chieti trionfa il centrosinistra. Ad Arezzo tiene il centrodestra
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I risultati dei ballottaggi delle elezioni nei Comuni suggellano il successo della "coalizione" giallorosa ed evidenziano il passo indietro del centrodestra. Oltre a Faenza e Caivano (conquistati al primo turno), ora Pd e M5s guideranno anche Giugliano e Pomigliano d'Arco. Dei nove capoluoghi tornati alle urne, cinque sono andati al Pd (Chieti, Bolzano, Reggio Calabria, Lecco e Andria), uno al M5s (Matera), due a indipendenti (Crotone e Aosta) e uno al centrodestra (Arezzo).
Insomma l'alleanza di governo funziona, almeno nei Comuni. Il centrosinistra sfiora l'en plein e "strappa" ai rivali Chieti - da dieci anni ormai roccaforte del centrodestra con le due consiliature consecutive di Umberto Di Primio - e Andria, reduce dal commissariamento che durava da aprile dello scorso anno.
Matera a 5 Stelle - Ma il centrosinistra sarà in giunta anche a Matera, l'unico capoluogo a marca M5s. A spiegarlo è lo stesso neosindaco Domenico Bennardi, sostenuto al ballottaggio anche dai voti del Pd, seppur senza apparentamento formale. Il governo della città lucana, ha detto subito dopo l'elezione, sarà composto da esponenti "della coalizione". In tutti i capoluoghi, è la principale "novità" di questa tornata elettorale, il simbolo dei Cinque Stelle è stato sempre accompagnato da altre liste, civiche o del centrosinistra. A evidenziare il passo falso di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia è il candidato sconfitto, Rocco Luigi Sassone. "Si poteva anche perdere, ma non in questo modo-. Bisogna esaminare alcune dinamiche che si sono messe in moto nel mio schieramento".
Bolzano e Reggio Calabria, invece, confermano i rispettivi sindaci uscenti di centrosinistra, Renzo Caramaschi e Giuseppe Falcomatà, che respingono il tentativo di avanzata della Lega. "Qualcuno voleva provare a mettere bandierine nella nostra città", festeggia Falcomatà, che stacca di 17 punti percentuali il suo rivale, Antonio Minicuci. "Noi non lo abbiamo permesso e allora con simpatia e con il sorriso diciamo: Salvini stai a casa tua".
Vittoria al fotofinish a Lecco, dove il candidato del Pd Mauro Gattinoni è stato eletto con appena 31 voti di scarto (50.07%) su Giuseppe Ciresa (49,93%), sostenuto dalla coalizione di centrodestra che, però, vuole il riconteggio dei voti.
L'opposizione tiene solo Arezzo, dove il candidato del centrodestra Alessandro Ghinelli ha vinto con oltre il 54,5% delle preferenze, infliggendo un distacco di quasi dieci punti all'avversario di centrosinistra, Luciano Ralli, che si è fermato a poco più del 45%.
La Lega perde Cascina - Risultato emblematico della tornata elettorale è quello di Cascina (Pisa), primo Comune toscano conquistato quattro anni fa dalla Lega quando elesse Susanna Ceccardi, oggi europarlamentare del Carroccio e candidata per il centrodestra, poi sconfitta alla presidenza della Regione Toscana. Il Pd torna in municipio con Michelangelo Betti, dopo l'apparentamento con una lista civica di sinistra e M5s. Il neosindaco ha ottenuto il 59% dei voti superando nettamente il candidato della Lega, Leonardo Cosentini, assessore uscente che si era apparentato con la lista civica di Dario Rollo, il sindaco reggente uscente che ha rotto i rapporti con la Lega poco prima del voto.
Crotone - Si affida a un outsider invece il Comune di Crotone, reduce dal commissariamento dopo le dimissioni del sindaco. A guidare il municipio sarà Vincenzo Voce, sostenuto da un pugno di liste civiche, distanti dai partiti.
Primo turno in Sicilia - Si è votato, ma al primo turno, anche in Sicilia, con due capoluoghi alle urne. A Enna ha vinto l'uscente Maurizio Di Pietro, ex Pd poi passato a Italia Viva con cui si è candidato in un'inedita alleanza con pezzi di centrodestra. "Vince un modello di buon governo e innovazione e un interessantissimo modello politico", commenta il presidente dei senatori Iv, Davide Faraone. Ad Agrigento Franco Miccichè, ex assessore di Lillo Firetto (anche lui ricandidato col centrosinistra), è in vantaggio sull'ex alleato ma non tanto da raggiungere la soglia del 40% che gli consentirebbe di essere eletto al primo turno. Si va dunque verso il ballottaggio.