Vince dunque il "partito dell'astensione". L'affluenza si è fermata al 49,01%: per soli 58 voti il leghista Primiano di Mauro non diventerà primo cittadino
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Per soli 58 voti non è stato raggiunto il quorum a Lesina (Foggia), che quindi non avrà il suo sindaco e dovrà tornare al voto. Oltre che per il referendum e le regionali, nel Comune si votava anche per il rinnovo del consiglio comunale. Alle elezioni si è presentata una sola lista di centrodestra con un solo candidato alla fascia tricolore: Primiano Leonardo Di Mauro, esponente della Lega e a capo della civica "Lesina Azzurra".
Affinché la votazione fosse valida, avrebbe dovuto recarsi alle urne il 50% più uno dei 5.746 elettori. L'affluenza è stata del 49,01%, pertanto si tornerà a votare per il rinnovo del consiglio comunale, probabilmente nella prossima primavera.
Matteo Salvini e la Lega davano per certa. Già alle 23 di domenica sera si era osservato uno scarto di quasi sette punti percentuali tra l'affluenza per il referendum (38,35%) e le comunali (31,6%). In pratica 388 persone non avevano ritirato la scheda delle elezioni amministrative. Alla chiusura definitiva dei seggi l'affluenza per il referendum si è attestata sul 60,52% e sul 52,99% per le regionali.
A Lesina vince dunque il "partito dell'astensione", promosso dai due grossi comitati "L'Altra Lesina" e "No Quorum" che non sono stati in grado di comporre una lista per combattere ad armi pari, ma che in compenso hanno invitato i cittadini a non ritirare la scheda delle comunali.