Il leader della Lega: "Rifarei tutto, anche il citofono". Il governatore del Pd: "Mi ha sfidato e ha perso". Orlando (Pd): "Risultato che modifica l'asse politico del governo"
Il giorno dopo i risultati elettorali delle Regionali, Matteo Salvini guarda il bicchiere mezzo pieno: "Il cambio in Emilia-Romagna è solo rimandato. Rifarei tutto, compreso il citofono". "Questa regione ha dimostrato che se vuoi suonare i campanelli non vieni qui, li suoni a casa tua", ha commentato il vincitore, Stefano Bonaccini. Il governatore uscente ha aggiunto: "Premiato dal voto disgiunto". Il premier Conte: "Salvini è il grande sconfitto".
Flop del Movimento 5 Stelle in Calabria che, come nel 2014, non riesce ad entrare in Consiglio regionale, non avendo raggiunto il quorum dell'8%. A scrutinio ultimato i 5 Stelle sono attestati al 7,35%. I pentastellati crescono notevolmente rispetto alle regionali scorse (4,9%), ma crollano rispetto alle politiche del 2018, quando arrivarono
addirittura al 43,37%, e rispetto alle europee dello scorso anno, quando ottennero il 26,69%.
"Noi abbiamo detto che il voto in Emilia Romagna e Calabria non era di natura nazionale: è stato Salvini a politicizzarlo e oggi il governo è un po' più forte". Il commento è del ministro Roberto Speranza, esponente di Leu, secondo il quale ora bisogna mettersi "al lavoro sulle questioni che riguardano la vita delle persone dimostrando con i fatti che questo governo può produrre benefici al Paese, a partire dalla questione sociale e dal bisogno di protezione di chi nella crisi ha perso terreno".
"Evolversi o estinguersi. Da quasi un anno porto avanti questo concetto, anche se senza successo". Così il viceministro Buffagni, esponente M5s, commenta il risultato elettorale su Facebook. E spiega che "stiamo sbagliando perché ci siamo chiusi nei palazzi. Agli Stati Generali sarà fondamentale ridarci un'identità, degli obiettivi, e tanti motivi affinché i cittadini tornino a camminare con noi. Per vincere non bisogna aver paura di perdere. Paura è ciò che ci ha spinto a sbagliare, a rincorrere gli altri, a non tornare davanti ai cittadini dopo il tradimento".
"Ho ascoltato le parole di Conte e Zingaretti: l'idea oggi è di lavorare su progetti e sull'idea di Paese. Abbiamo un'agenda che nasce da prima di queste regionali, che peraltro ha riguardato due regioni, non tante. I rapporti di forza non cambiano, il Parlamento è questo e dura cinque anni". Così il reggente M5s Vito Crimi.
"Ho la certezza di aver preso voti in uscita dal M5s e dalla destra grazie al voto disgiunto". Così Stefano Bonaccini nel corso di una conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale, alle porte di Bologna.
"Nelle altre regioni dove si andrà a votare vogliamo alleanze più larghe possibili, lo dico alle forze di maggioranza, ma anche ai sindaci e ai movimenti civici. Si parta subito regione per regione per tornare a vincere nelle sfide che avremo a breve". Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti in conferenza stampa al Nazareno, tornando poi a ringraziare il movimento delle Sardine, definito "una sana scossa democratica che ha convinto tanti a uscire di casa e andare a votare. E' una grande energia democratica per il Paese, una nuova generazione italiana ci ha di nuovo sorpreso, pareva che l'Italia andasse in un'altra direzione".
"Adesso tocca a noi. Non ci siamo montati la testa quando abbiamo riempito 142 piazze in tutta Europa, non ce la monteremo adesso che arriva la prima buona notizia da tanto tempo a questa parte. Inizia la fase piu' dura. Saremo attenti e vigili dove si è già votato, saremo presenti e agguerriti dove si voterà, soprattutto se lo stile a cui ci avete abituato in Emilia-Romagna e Calabria verrà ripresentato in Puglia, Campania, Marche, Toscana, Liguria, Valle d'Aosta". Lo scrivono su Facebook i quattro fondatori bolognesi delle sardine.
Il premier Giuseppe Conte nega che si annuncino tensioni nel governo dopo la sconfitta del M5s alle ultime elezioni. "I numeri in Parlamento sono diversi - spiega - rispetto alle elezioni regionali, Rispetto a un appuntamento al quale è improprio attribuire significati nazionali".
Virginia Raggi commenta i risultati elettorale che hanno visto il tracollo del Movimento 5 Stelle. "Il M5s deve fare una riflessione. Vedremo cosa accadrà agli Stati Generali", ha detto il sindaco di Roma.
Giuseppe Conte attacca Matteo Salvini. "E' indegno andare in giro a citofonare additando singoli cittadini. Mi ricorda pratiche oscurantiste del passato: è una cosa che non possiamo accettare, tantomeno da chi per 15 mesi ha fatto il ministro dell'Interno e aveva una grande responsabilità di perseguire quei reati e ora ha una grande responsabilità come leader d'opposizione", ha detto il premier riferendosi alla campagna elettorale del leader della Lega.
"Salvini ha giocato a Salvini contro Bonaccini. A me quella sfida non interessava, ma Salvini ha perso e io ho vinto". Lo ha detto Stefano Bonaccini, durante una conferenza stampa nel suo comitato elettorale.
Per il Movimento 5 stelle il voto in Emilia Romagna "è un po' il risultato di un movimento che non ha più fiducia in se stesso". Lo afferma il sindaco di Torino Chiara Appendino e aggiunge: "E' da lì che dobbiamo ripartire, nel senso che dobbiamo riscoprire l'orgoglio di appartenere alla comunità del movimento ritrovandoci sui temi che ci uniscono".
Nonostante i deludenti risultati per il M5s, Danilo Tonienlli afferma: "Questa è la strada giusta, è la nostra strada, anche se non porta voti nell'immediato". L'ex ministro ha spiegato di condividere la lettura di Vito Crimi: "E aggiungo che continueremo a lavorare per dare un futuro migliore ai cittadini in difficoltà, per costruire un Paese più equo, sia in termini economici che di diritti".
Quello di domenica è stato "un voto significativo, ma un voto regionale", afferma Giuseppe Conte. "Non era un voto sul governo, oggi non cambio idea. C'è chi ha tentato di renderlo un referendum sul governo ma io lo ritenevo improprio ieri e lo ritengo improprio anche oggi. Chi ha cosstruito questa impostazione è rimasto deluso".
Molti elettori di centrosinistra hanno votato Bonaccini senza votare alcun partito", così come accadde "a Torino con Chiamparino. I nostri elettori scelgono un partito e un candidato presidente. Non credo a un solo voto disgiunto nel centrodestra". Cosi' Matteo Salvini nella conferenza stampa dopo le regionali a proposito del voto disgiunto. "Non un solo elettore ha scelto il centrodestra e votato Bonaccini", ha aggiunto ma "molti elettori di centrosinistra hanno votato solo Bonaccini e non il partito".
"Il governo è probabilmente più in bilico oggi rispetto a ieri", ha detto Matteo Salvini dopo i risultati in Emilia Romagna. "Se dopo otto sconfitte vincei una volta magare la mente ti si apre..."
"Sono molto contenta del risultato di Fratelli d'Italia - ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo le Regionali -. Noi siamo i veri vincitori di queste elezioni. Il nostro è l'unico partito che cresce in Emilia Romagna e in Calabria. In Emilia Romagna cresciamo più del Pd, abbiamo quintuplicato il risultato in entrambe le regioni".
"Se Salvini è chiaramente lo sconfitto delle regionali di ieri, la sfida nazionale è ancora lunga e tortuosa. E il vincitore di ieri si chiama Stefano di nome, Bonaccini di cognome. Senza la sua testarda dedizione il risultato sarebbe stato diverso. Viva Bonaccini. Viva l'Emilia Romagna". Cosi' Matteo Renzi nell'e-news.
"Sono straconvinto che Lucia fosse l'unica che se la poteva giocare fino in fondo - ha detto Salvini a chi gli chiedeva se avesse sbagliato candidatura in regione -, con un milione di emiliano-romagnoli che hanno scelto lei. Sono entusiasta di energie e idee che Lucia ha portato, pre una regione esigente. Gli emiliano-romagnoli sono un popolo pazzesco, straordinario. In 4 province su 9 Lucia ha vinto, la Lega pure".
"Rifarei tutto, anche il citofono, il radiotelefono, il grammofono". Così Matteo Salvini è intervenuto nella conferenza stampa a Bologna, dopo le elezioni in Emilia Romagna.
"Per la prima volta la regione simbolo della sinistra ha rischiato di non avere più un governo di centrosinistra", ha detto Lucia Borgonzoni nella conferenza stampa al comitato elettorale della Lega dopo l'esito delle elezioni.
"Qui abbiamo fatto opposizione con 9 consiglieri fino a ieri, adesso siamo a 13 o 14 consiglieri. E' un passaggio che vuole dire che abbiamo fatto tanto e dobbiamo fare di più. Ci prepariamo a 5 anni di appassionata opposizione perché il cambio in Emilia Romagna è solo rimandato". Così Matteo Salvini nella conferenza stampa dopo le regonali in Emilia Romagna.
"E' giusto che oggi si usi questo risultato per modificare l'asse politico del governo su molte questioni - afferma il vicesegretario Pd Andrea Orlando a Radio Capital -. Ad esempio il M5s, dopo questa severa sconfitta, dovrebbe rinunciare a un armamentario che non paga elettoralmente e che rende difficile l'attività di governo. Ad esempio, sulla questione giustizia dovrebbe esserci una disponibilità al confronto superiore a quella che c'è stata finora".
"Non godo delle disgrazie altrui, ma il M5S in Calabria non entra nemmeno in Consiglio regionale, c'e' stato uno spostamento a sinistra". Lo ha detto Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa al comitato elettorale di Lucia Borgonzoni, alle porte di Bologna.
"Salvini ha straperso malamente e dolorosamente e quindi, da piccolo uomo com'è, è passato alla tecnica più vecchia del buttarla in calcio d'angolo parlando del disastro del M5s - scrive su Facebook il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano -. Un disastro che esiste, ma che parla una lingua totalmente diversa da quello leghista. Noi giocavamo per esserci, non per vincere. E non siamo andati noi in giro per le piazze, con un linguaggio osceno, a giurare che avremmo fatto i miracoli. Avrei votato persino il Brucaliffo per evitare di dare la mia regione in mano a un cazzaro pericolosissimo come Salvini".
"Grandissima Jole, un risultato straordinario - scrive su Facebook la presidente dei deputati di Forza Italia Mariastella Gelmini -. La Calabria, per la prima volta con una donna alla guida della Regione, può finalmente ripartire. Forza Italia e il centrodestra ancora una volta protagonisti di un Sud che dice no all'assistenzialismo, sì alla crescita e allo sviluppo".
"Grande Bonaccini - twitta il sindaco di Firenze Dario Nardella -. Ha vinto il buon governo, ha vinto la partecipazione democratica, ha vinto l'energia civica scatenata dalle Sardine, ha vinto la solidità di una forza politica. Caro Salvini il campanello dell'odio suona a vuoto".
Il Pd torna a essere il primo partito in Emilia Romagna. Un primato che aveva perso sia alle politiche sia alle europee, a vantaggio di M5s e Lega. Il partito ha ottenuto il 34,7% superando la Lega che con il 32% perde un paio di punti rispetto alle europee. Cresce Fratelli d'Italia (8,6%) mentre crollano Forza Italia (2,5%) e il Movimento 5 stelle (3,4%, oltre un punto inmeno rispetto al candidato per effetto del voto disgiunto).
"Il Movimento è nato in Emilia Romagna nel 2007 e qui riceve oggi un colpo mortale". Così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, in un'intervista a "Repubblica" in cui osserva: "Il Movimento ha fatto fatica a trovare i candidati ha fatto una campagna elettorale inesistente, soprattutto non aveva più niente da dire. Nessun tema da portare avanti, nessuno slogan da proporre".
Lo spread tra Btp e Bund crolla a 141,8 punti base dopo i risultati delle Regionali e la vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, interpretata dai mercati come una netta sconfitta di Matteo Salvini. Il differenziale, che venerdì sera era a 156 punti, è ai minimi di agosto, con un tasso di rendimento sceso all'1,07%.
"Buongiorno Emilia Romagna" Questa sera per chi vuole vi aspetto in Piazza Grande a Modena alle 20:30 per festeggiare la nostra storica vittoria". E' quanto scrive su Facebook Stefano Bonaccini.
"In Emilia Romagna la crescita economica non e' mai stata messa in contraddizione con la protezione sociale. Il cuore del modello emiliano-romagnolo per me e' questo: piu' diritti e piu' welfare sono la premessa per un'economia piu' forte. Ripartiamo da qui. Bravo Stefano Bonaccini". Lo scrive su Twitter il ministro della Salute Roberto Speranza, commentando il risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna.
"Il Movimento e' morto, soffocato nella scatoletta di tonno. Non lo dico io, lo stanno dicendo gli elettori". Così il senatore Gianluigi Paragone, espulso dal M5s, in un'intervista alla Stampa in cui apre alla possibilità di creare un proprio movimento: "Non ho problemi a dire che sto guardando molto, in questi mesi, agli ambienti dei meet up e degli ex attivisti M5s. Tutta gente che vorrebbe tornare a sentire parole antisistema. Mi stanno chiedendo di organizzarci e di mettere su qualcosa".