Nella battaglia delle sei grandi metropoli che domenica andranno al voto, la "sfida" è nazionale
Domenica e lunedì, Enrico Letta si gioca molto. Nella battaglia delle sei grandi metropoli che andranno al voto, la posta in gioco è nazionale. A Roma i Cinque Stelle dovranno dare la prova di esserci al secondo turno. Letta è certo che ai ballottaggi ci sarà una convergenza sostanziale. Unità d'intenti confermata anche da Giuseppe Conte: "Non abbiamo bisogno di gesti d'amore plateali, modello Meloni-Salvini, con Letta ci sentiamo spesso e siamo sulla stessa linea".
"Se venissero confermate Bologna e Napoli e si perdesse nelle altre tre sarebbe una sconfitta - annuncia Letta - se vincessimo in quattro città sarebbe un trionfo". La volta scorsa non andò bene, soprattutto a Roma. Il centrosinistra ne aveva vinte due e perse tre.
Anche nelle ultime ore di campagna elettorale, Letta continua a battere i comuni toscani del suo collegio di Siena. Le incognite si annidano nell'affluenza, scarsa nelle suppletive, e negli indecisi.