Il risultato premia la scelta di Berlusconi, sottolineano da Forza Italia. Non produce effetti sostanziali l'accordo faticosamente raggiunto tra Pd e 5S
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Nessuna sorpresa in Calabria dove, dopo avere eletto nel gennaio 2020 Jole Santelli scomparsa ad ottobre dello scorso anno, affida il compito di guidare la Regione ad un altro esponente di FI, Roberto Occhiuto, 52enne, cosentino, in politica da sempre. In presenza di un forte astensionismo (l'affluenza è stata del 44,38%), arriva la vittoria pronosticata alla vigilia per il centrodestra. "Abbiamo vinto e vinto bene", le prime parole del neopresidente.
Il risultato di Occhiuto premia la scelta di Silvio Berlusconi che ha puntato su un candidato politico ed esperto. E lo stesso leader azzurro lo sottolinea in sua telefonata. "Siamo tutti orgogliosi di te - dice a Occhiuto - che hai fatto sì che gli elettori tornassero a considerare come cosa importante, l'esperienza, la competenza, la serietà".
La decisione di Berlusconi viene sottolineata anche da Antonio Tajani, in Calabria per festeggiare la vittoria: "Una scelta che si è rivelata vincente e la Calabria ha fatto un regalo al nostro leader, che sta per tornare in campo. Forza Italia è il primo partito in assoluto della Calabria". Non produce effetti sostanziali, sul fronte opposto, l'accordo Pd-5S faticosamente raggiunto e che ha prodotto la candidatura della neurologa Amalia Bruni a rappresentare il centrosinistra (ma non Sinistra italiana). La scienziata viene data intorno al 25%, 5 punti in meno di quanto prese l'allora candidato della coalizione - ma senza 5S, che prese il 6% - Filippo Callipo.
Ad erodere voti al centrosinistra è stato l'uscente sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che le proiezioni indicano intorno al 20%. Intorno all'1,5% dovrebbe essere Mario Oliverio, l'ex governatore dem candidatosi in aperta polemica con il Pd per le modalità di scelta del candidato presidente.
Il Pd, contrariamente al resto d'Italia, viene dato in calo rispetto al 2020, il 12% circa contro il 15,19%. Un risultato frutto, probabilmente, delle polemiche e dei contrasti tra alleati che hanno accompagnato la scelta del candidato. Non sembra godere dell'alleanza con i dem il Movimento 5 stelle, indicato in calo rispetto ad un anno fa (5,67% contro il 6,27) e che alle Europee del 2019 prese il 26,69%.
Momento di riflessione per Lega e Fratelli d'Italia. Nonostante la schiacciante vittoria del loro candidato presidente, a livello di lista i due partiti sono dati in perdita rispetto ad un anno fa. La Lega, tra l'altro, non solo scende dal 12,25 al circa l'8%, ma viene superata da Fdi, data intorno all'8,5% ma in calo rispetto al 2020, quando ottenne il 10,85%. Resta stabile intorno al 6,7% il Movimento 5 Stelle, mentre tra le liste di de Magistris, Dema è data al 4%.