Energia, Di Maio: "L'esecutivo sarà incisivo, con la destra rischiamo la guerra economica". La leader di Fdi: "Indegno, scredita l'Italia"
"Se vincesse il centrodestra e ci fosse l'affermazione di Fdi non ho ragione di credere che Mattarella possa assumere una scelta diversa rispetto alla mia indicazione" a premier. Giorgia Meloni ribadisce la convinzione che sia ora di chiudere ai governi guidati dai tecnici. "L'anomalia non sarei io, ma lo è stata Monti", dice rilanciando anche la riforma del presidenzialismo sulla quale promette di essere disponibile a "discutere con tutti". È dunque "pronta" a guidare l'Italia, assicura, pur nella consapevolezza che sia un compito da "far tremare i polsi". Poi il botta e risposta con Di Maio, per il quale "con la destra rischiamo la guerra economica". La leader di Fdi: "Indegno, scredita l'Italia".
La reazione arriva all'indomani della sua intervista all'agenzia Reuters in cui la leader di FdI e possibile candidata alla Presidenza del Consiglio aveva lanciato messaggi molto rassicuranti a Bruxelles proprio sul punto della responsabilità, garantendo massima serietà nella tutela dei conti pubblici di un suo ipotetico governo.
Berlusconi: "Da Pd patrimoniale ma non serve all'Italia" - Anche Silvio Berlusconi attacca la sinistra sul tema dell'economia, in particolare sul fisco: "Questi signori sono al di là del bene e del male: entrare in campagna elettorale annunciando una patrimoniale è esattamente il contrario di quello di cui ha bisogno l'Italia".
Matteo Salvini su un tema chiave, come il caro energia, scrive su Twitter che "chi dice no al gas e al nucleare o è ignorante o è in malafede, sicuramente è pericoloso per l'Italia".
Sempre su questo tema, Meloni mostra di avere le idee chiare: "Propongo una cosa per cui non serve lo scostamento. Parametriamo le bollette di quest'anno su quelle dell'anno scorso e tagliamo tutti gli oneri allo Stato. Lo Stato non ci può guadagnare sul caro bollette. Pronta ad approvarla lunedì: può tagliare il costo delle bollette del 30%".